Sono in zona al Centrale

Alessandro Siani inaugura la stagione estiva di spettacoli al Foro Italico
Alessandro Siani

«Vide 'o Roma quant'è bella! Spira tanto sentimento…. e tu dice I' parto, addio»!
Parafrasando i versi della canzone napoletana dei fratelli De Curtis (Giambattista ed Ernesto), Alessandro Siani, noto al grande pubblico dopo il film "Benvenuti al Sud" e poi con "Benvenuti al Nord", ha salutato la capitale che lo ha visto trionfare al Sistina in questa stagione teatrale con il tutto esaurito.
 
L’attore ha irriso alla grande pubblicità che ha avuto in questi mesi per le strade della città, affermando: «Nun cia' facc cchiu a verimm n’coppa i cartell» (Non ce la faccio più a vedermi sui cartelli). La sua performance, la sera del 26 giugno scorso, ha aperto il cartellone di una serie di eventi che andranno in scena al Foro Italico per tutto il mese di luglio, in una armoniosa struttura realizzata in vetro-cemento e acciaio con una capienza di oltre seimila spettatori.

A tenere a battesimo la kermesse, fra il pubblico, Milly Carlucci e Manuela Arcuri. Presenti in platea, inoltre, alcuni dei componenti dei due film che hanno consacrato Siani: Umberto Scipione, autore delle colonne sonore e l’attrice Valentina Ludovini. Il pubblico ha riso di gusto per tre ore di seguito, applaudendo divertito a scena aperta.

Siani ha scacciato i pensieri della crisi criticandoli e sbeffeggiandoli, grazie al  napoletano capace di espressioni irriverenti, mai blasfeme, permettendo al licenzioso e allo scherno di non essere mai triviali. Gli sketch affilati, rapidi, mai scontati, sono stati intervallati dalle musiche trascinanti di Frank Carpentieri e le lodevoli prove recitative e canore di Franco Albanese e Claudia Miele.

Bellissimo l’abbraccio in platea di Siani a una signora che ha raccontato all’attore la sua storia di solitudine e difficoltà economica ma ha voluto, a tutti i costi, assistere allo spettacolo per vivere delle ore di spensieratezza. Un segnale di come sia grande nelle persone il desiderio di condivisione e di ascolto per superare i momenti di crisi.

Lo spettacolo, infatti, si conclude con la bellissima canzone "O’ surdato nnammurato" di Aniello Califano scritta durante il primo conflitto mondiale che esorta a non intristirsi durante le avversità.

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