Sono arrivati gli “ecorrieri” in bici
Sarà stata la crisi o il caro benzina, fatto sta che in Italia il servizio dei pony express in bici (o bike messenger) è sempre più richiesto. In meno di quattro anni la presenza sul nostro territorio si è radicata e così il pony express in bici ha fatto molta strada. Oggi pedala per le vie di Milano, Roma, Bologna, Firenze, Reggio Emilia, Venezia, Parma, Bari, Palermo e Catania.
Si tratta di un nuovo tipo di servizio per consegne di qualsiasi genere, dedicato ad aziende, liberi professionisti, amministrazioni comunali o semplici cittadini. Il fenomeno in Italia è in costante crescita grazie alla somma di più fattori: la riscoperta della bicicletta, la crisi economica, ma soprattutto il costo della benzina che ormai ha raggiunto i due euro al litro. Il mezzo di trasporto potrà essere una bicicletta da corsa, una bicicletta elettrica o una velomobile. Inoltre, ogni ciclista è dotato di un palmare che consente di seguirne la posizione e controllare l’orario di consegna.
Il servizio, nato in America, ha presto raggiunto varie capitali europee, e da quattro anni è arrivato in Italia con il primo urban bike messenger a Milano, grazie al fondatore Roberto Peia: «Abbiamo iniziato in tre, con le nostre bici e le nostre borse. Ora possiamo contare su sette corrieri stabili e abbiamo una riserva di pedalatori di oltre mille persone nel nostro database, di cui almeno 200 possono intervenire immediatamente». Gli “ecorrieri” milanesi hanno aperto anche un franchising a Bologna.
Nella Capitale le bike messanger non passano di certo inosservate: i "Bullit", due ruote da carico con un telaio lunghissimo e la ruota anteriore molto lontana dal manubrio, effettuano circa duemila consegne al mese. «Su 2.100 consegne che facciamo in media al mese – spiega Tamas Lazlo Simon, il responsabile degli ecocorrieri romani – almeno 1.600 sono per i pacchi di "Zolle", un'azienda che consegna alimenti freschi e prodotti della campagna a km 0 porta a porta. Abbiamo iniziato in due e adesso siamo in otto: tutti assicurati e in regime di collaborazione con ritenuta d'acconto».
Gli esempi di Roma e di Milano hanno spinto anche altre realtà minori a fare il grande passo ecologico contro la crisi e l’aumento della benzina.