Il sonno di Brian De Palma
Sarà il caldo, sarà che il film in fase di produzione ha avuto problemi economici e che arriva dopo sette anni dall’ultimo lavoro, si ha l’impressione che un maestro come Brian De Palma, 78 anni, si sia un po’ addormentato. Del resto anche Omero «ogni tanto si addormenta», diceva il latino Orazio parlando dei cali di ispirazione del sommo poeta.
Il thriller Domino è ambientato a Copenaghen e narra di due poliziotti dell’unità crimini speciali molto amici. Uno di loro muore durante un cruento omicidio, lasciando la moglie disperata. All’altro, più giovane e solitario, non resta che lavorare per riparare la morte dell’amico, trovare l’omicida e inseguire i fanatici islamici che seminano attentati in città. Naturalmente, di mezzo c’è la Cia con un agente ambiguo (Guy Pierce). Adrenalina solo in alcuni momenti – la scena dell’attentato durante la corrida, l’inseguimento sui tetti dell’omicida, che fa pensare a Hitchcock –, il resto è un racconto piuttosto televisivo e con personaggi di contorno già visti.
Tuttavia i due protagonisti che vengono dal Trono di spade, ossia Nicolaj Coster-Waldau (Jamie, fratello della perfida Cersei) e Carice van Houten (la strega rossa Melisandre) se la cavano bene, meglio lui nell’azione e nel saper dire le cose con un solo lampo negli occhi. Insomma, il film è onesto, non c’è che dire, e molto adatto per chi vuole godersi un thriller senza troppi morti in meno di due ore, bei panorami – Copenaghen, la Spagna il Marocco – nel consueto intrigo internazionale con qualche battuta rivelatrice: «Noi americani leggiamo le vostre e-mail», riferito a noi, poveri europei. Siamo allora tutti spiati? Forse questa sarà un altro film di De Palma, quando si sarà riposato.