Il solito scaricabarile sull’Europa
Causa un ritardato intervento dei Vigili del Fuoco, in Piemonte un bambino è stato soccorso troppo tardi per avere salva la vita. Molti giornali nel trattare il caso, riportano titoli nei quali la colpa è imputabile al numero unico di emergenza “imposto” dalla solita cattiva ed arcigna Europa.
Sembra quasi, leggendo interviste e commenti vari, che sarebbe stato meglio tenere in vita tante sale operative quanti sono i corpi addetti alla pubblica incolumità (Carabinieri, Polizia di Stato, emergenza sanitaria, Vigili del fuoco, Capitaneria di Porto, e così via), perché ognuno si regola come vuole, e così la squadra dei VV.FF. sarebbe arrivata prima a salvare il bambino. Invece, per colpa dell’Europa, che ci ha imposto il numero unico di emergenza, non è stato possibile comunicare in modo efficace e rapido tra la sala di pronto intervento ed il competente comando dei VV.FF., con il fatale ritardo.
Non ho trovato un solo commento, sperando che comunque ce ne siano stati sebbene a me non noti, dove invece si mette in evidenza come la causa sia da addebitarsi alla connaturale incapacità di collaborazione insista nella nostra storia e cultura: quanti sono gli episodi nella II guerra mondiale dove la rivalità tra le nostre Marina e Aeronautica hanno portato a rovesci militari o mancate vittorie, oppure perché rimane una latente rivalità tra Carabinieri e Polizia di Stato … Alla fine è più facile scaricare la colpa sulla solita Europa (che di certo non è esente da responsabilità, ma di ben altro tipo) anziché assumersi le proprie responsabilità.
Speriamo solo che la sofferenza patita dalla famiglia e dagli amici del bambino così tragicamente perito, siano il giusto stimolo affinché davvero le nostre sale operative del numero unico di emergenza imparino ad operare al massimo dell’efficienza, superando una volta per tutte vecchie abitudini, cavilli burocratici, faziosità insensate, rendendo un servizio fondamentale ed apprezzato da tutti noi.
Ed è anche da sperare che la maturità della nostra gente, sappia distinguere accuse ridicole e false contro un’imprecisa idea di “Europa” che viene additata come causa di ogni male, dalla realtà effettiva dove le decisioni che l’Europa prende sono pressoché all’unanimità, per cui anche con il consenso dell’Italia, e comunque spesso stimoli utili e necessari per vincere e rimuove incrostazioni settarie ed arcaici privilegi di determinate categorie sociali.