Solidarietà planetaria, guerre e realismo

Riflessioni sulla guerra, la pace, e il multilateralismo del mondo odierno.
Foto Ansa, EPA/STR

Da che cosa è minacciata l’umanità? Dalla propria disumanità. Così afferma Mauro Ceruti su L’Eco di Bergamo del 13 ottobre 2024. Come “sonnambuli ” siamo entrati nel XXI Secolo “indietreggiandoMa la solidarietà planetaria in luogo della guerra è la soluzione più realista. La mostruosa azione terroristica di Hamas del 7 ottobre 2023, la sproporzionata reazione israeliana a Gaza e in Libano con oltre 40 mila morti, il rischio di uno scontro diretto tra Israele e Iran, il conflitto russo-ucraino, che sembra senza vie di uscita, hanno fatto indietreggiare l’umanità verso il Novecento. Trionfano i nazionalismi ed il bellicismo senza mettere in atto l’arte della diplomazia anche solo per una tregua. La politica sembra impotente di fronte all’irrazionalità della guerra. In un mondo in cui tutto è connesso siamo ripiombati nell’incubo nucleare, che sembrava scongiurato dal diritto e dalle istituzioni internazionali. L’umanità è minacciata dalla capacità distruttiva dell’ambiente e della biosfera.

«Siamo chiamati a una nuova responsabilità etica e politica a livello planetario, attraverso un dialogo tra le civiltà, le fedi e le nazioni, mentre le guerre in corso e la loro ” normalizzazione” , come modalità di rapporto tra gli Stati, testimoniano quale abisso possa essere spalancato di fronte a noi dal comportamento cieco e manicheo degli attori politici, economici e talvolta religiosi che le fomentano». L’interdipendenza planetaria deve trasformarsi in un progetto. Il suo nome è pace. La solidarietà planetaria, in luogo delle guerre, è la scelta più realista che possiamo fare. «Se non vuoi la guerra, prepara la pace». Una soluzione non impossibile.

La pace possibile in un mondo in frantumi

Pasquale Ferrara in Cercando un Paese innocente, edito Città nuova 2023, sostiene che la pace oggi è una necessità pratica, non solo un’opzione etica. Tutte le altre alternative sono peggiori. Ambasciatore, Direttore generale per gli Affari politici e di sicurezza al Ministero degli Esteri, l’autore si pone alla ricerca di un “Paese innocente”, richiamando Ungaretti nella individuazione di un luogo dell’anima che consenta di fermarsi e di rimanere, quello che ha bisogno della sola politica “realistica”, ovvero la pace strutturale, fondata a livello internazionale su pratiche di condivisione e non di divisione. Ogni altra opzione non produce risultati. L’attuale disordine mondiale dipende da asimmetrie sistemiche e gravi disuguaglianze indotte dal sistema economico e politico. Tuttavia sono stati avviati processi positivi verso una nuova identità planetaria e verso il realismo di una responsabilità comune per il futuro dell’umanità.
Dobbiamo pertanto passare dall’epoca della non pace a un mondo basato sulla biodiversità politica con sistemi plurali, all’interno di un mappamondo critico.

Russia, Cina, Usa ed Europa devono trovare un nuovo equilibrio nel multilateralismo. In questo momento il mondo sembra andare in pezzi. La globalizzazione sembra finita, le Nazioni Disunite prevalgono sulla scena mondiale con una pericolosa guerra di aggressione in corso in Ucraina. È urgente una nuova biopolitica internazionale verso una co-sovranità responsabile, soprattutto nei riguardi delle generazioni future. Dobbiamo passare da una politica mondiale alla politica planetaria della fraternità universale.

Ci auguriamo di entrare presto, con una diplomazia generativa e preventiva, nell’epoca della neo-pace. Questo è emerso il 18 ottobre all’Università di Macerata in un incontro dell’Ambasciatore Ferrara con Rettore, studenti e cittadini, nell’ambito di Macerata Humanities Festival sul tema “scoprire la pace”. Percorsi di giustizia per la guarigione del mondo. «Il tema di quest’anno si concentra sulla correlazione tra due categorie centrali per la contemporaneità: pace e giustizia. Si tratta di idee che sono al centro di una costellazione semantica complessa e richiedono tutto l’impegno dei saperi e delle culture del mondo al fine di scoprirne il significato autentico… Un percorso che riesca a scoprire il volto della pace, nella sua imprescindibile implicazione con quello della giustizia: dagli aspetti intra-personali a quelli inter-soggettivi, fino a quelli globali».

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