Mentre la maggior parte degli italiani deve fare i suoi conti in tasca, sul serio, le notizie che arrivano dall’agone politico – o forse semplicemente partitico – hanno di che sconfortare. Gli affari della Lega, quelli della Margherita, la difficoltà dei partiti a dare risposte adeguate sulla legge sui rimborsi elettorali, il muro che gli stessi partiti stanno opponendo alla nuova legge elettorale a proposito delle preferenze (sembra che sia una sorta di peste il fatto che i cittadini possano mettere un nome e un cognome sulla scheda elettorale!), le indagini che colpiscono Vendola, le improvvise sbuffate di indignazione che sembrano prendere a turno, rappresentanti politici, sindacati, industriali nei confronti delle proposte che vengono dal governo Monti. Guarda caso all’avvicinarsi delle Amministrative…

C’è di che sentirsi smarriti di fronte a un sistema partitico che fa assolutamente acqua, e che è ai minimi storici nella considerazione degli elettori. Sembra quasi che si stia consumando la partita finale, con i partiti arroccati nella difesa degli ultimi scampoli di privilegi, prima del tracollo finale.
 
Non è proprio, invece, il momento di arrendersi. Bisogna continuare a credere che una sana politica è possibile. Bisogna che i partiti riassumano un ruolo vitale nella proposta politica del Paese. Bisogna credere che la legge elettorale possa essere cambiata e che possa essere finalmente avviata anche quella dei partiti stessi (e dei sindacati).
Ma come? È il momento di sostenere le iniziative volte a lavorare nel lungo periodo per ricostruire una classe politica adeguata. Penso – guardando solo alle iniziative che nascono nell’alveo dei Focolari, ma si potrebbe benissimo allargare l’orizzonte alla società civile – alle scuole di politica per giovani , penso alle iniziative come LoppianoLab in cui si propongono idee e iniziative per un Progetto Italia, penso all’iniziativa per la modifica della legge elettorale .
 
Smarriti? Sì, ma non arresi.