Simple plan: Summer Paradise
C’è poco da fare: il cliché balneare funziona sempre, specie nelle clip che devono trainare le (miserrime) vendite di un mercato ormai reso gratuito dallo streaming: paesaggi da sogno, ragazze in fiore, schitarrate intorno ai falò, allegria a volontà.
E quanto ai testi, amore amore e ancora amore: regolarmente intriso di sentimentalismi all’ambrosia, metafore elementari, rime baciate. Niente di male, beninteso, specie se il tutto viene proposto con senso della misura.
I Simple Plans sono una pop band franco-canadese che fa base in quel di Montreal. Sulla scena da una decina d’anni stanno andando forte con questo gradevole singolo che assembla con furbizia tutti i succitati ingredienti. Il fischiettare d’apertura richiama quello di un altro brano che sta andando forte nelle playlist di questo periodo, la gettonatissima Whistle di Flo Rida; ma se il rapper statunitense mette in mostra tutto il campionario del tamarro balneare d’alto bordo, Pierre Bouvier e i suoi quattro compari di merende preferiscono toni più soft e atmosfere freakettone.
Il loro paradiso, come ben sottolineano sia le rime che le immagini, è fatto di nostalgiche rimpatriate, tenerezze, sorrisi, e di rimpianti speranzosi: “Ricordo ogni tramonto, ricordo ogni parola che hai detto, non ci saremmo mai detti addio cantando la-ta-ta-ta-ta. Dimmi come tornare indietro al paradiso dell’estate, e sarò lì in un battito di cuore…”.
I suoni sono intriganti e fondono con tocco leggiadro le chitarrine acustiche del folk-pop alle cadenze tipiche dell’hip-hop più educato: niente più di un ennesimo motivetto da spiaggia, ma funziona e, se non altro, non nausea dopo una manciata di ascolti.