Sicilia, insegnare la lingua ai migranti con la musica

Dalla Sicilia arriva l’innovazione di POMELO, un progetto europeo nato per migliorare l’integrazione dei giovani migranti con le comunità locali, promuovendo un percorso di valorizzazione multiculturale attraverso una metodologia innovativa basata sulla musica.
foto archivio

«La musica può riunire le persone per rendere il mondo un luogo più armonioso: dalla prima ninna nanna cantata a noi come neonati, fornisce la ‘colonna sonora’ della nostra vita, tanto che penso che molti di noi lo diano per scontato, proprio come facciamo per la colonna sonora di un film, che spesso sentiamo senza ascoltarla. Cioè, ci piace il film senza renderci conto di quanto la musica condizioni la nostra reazione: in un mondo di diversità dove spesso i valori si scontrano, la musica salta oltre le barriere linguistiche e unisce persone di background culturale molto diverso». Queste le espressioni usate alle Nazioni Unite, nel novembre 2004, da Kofi Annan, circa le potenzialità esprimibili dalla musica in tema di integrazione.

Ed è ispirandosi anche alle sue parole, poste in primo piano, che lo scorso 20 maggio è stato lanciato online per la prima volta, per essere testato sul campo da educatori e giovani migranti in Italia, Repubblica Ceca, Grecia, Cipro e Polonia, il progetto europeo POMELO, acronimo di “potere della voce, della melodia e della diversità”: un progetto nato con l’obiettivo di migliorare metodologie e strumenti destinati a giovani e operatori sociali, organizzazioni giovanili, volontari e istruttori che lavorano con giovani locali e migranti, attraverso una forma diversa rispetto a quella dei tipici manuali teorici.

Essendo notoriamente la musica un collettore di lingue e culture, POMELO è finalizzato a eliminare barriere e pregiudizi e creare un ambiente che permetta a tutti di esprimersi connettendo lingua e cultura, garantendo così a operatori, utenti ed ospiti di entrare meglio in empatia: una caratteristica di umanità che rende l’insegnamento più efficace e l’ambientamento più familiare.

Il progetto offre materiali online gratuiti in grado di esplorare gli effetti della musica sulla coesione sociale. Sono quattro gli strumenti innovativi, semplici e divertenti, disponibili sul sito del progetto in italiano, inglese, ceco, greco e polacco: una guida pratica di formazione per i lavoratori sociali su come servirsi della musica per stimolare i giovani ad esprimersi in dinamiche di gruppo; dei giochi musicali interattivi per i ragazzi, ambientati in diverse culture e tradizioni; un kit di formazione per giovani locali e migranti; una guida multimediale contenente un riepilogo del progetto e delle metodologie utilizzate.

Un ruolo importante, nella realizzazione di POMELO, è giocato da realtà siciliane: l’implementazione digitale degli strumenti online è stata sviluppata dalla web agency Moka Adv, ramo aziendale della catanese P.M.F., protagonista della partnership internazionale insieme alla palermitana PRISM, a SAN – Università delle Scienze Sociali (Polonia), a MUS-E (Cipro), all’Autorità Regionale per l’Istruzione RDE-EMTh (Grecia) ed all’associazione PELICAN (Repubblica Ceca).

«Abbiamo cercato di cogliere uno degli indirizzi di maggiore sensibilità dell’Unione Europea per portare sui nostri territori un’innovazione utile ad una delle più affascinanti sfide del nostro tempo: attraverso la musica, diffondere e scambiare lingue e culture al servizio di giovani e operatori, chiamati a confrontarsi con la sfida dell’integrazione – afferma Giuseppe Ursino, CEO di P.M.F. – Poter dare, con POMELO, il nostro piccolo contributo in termini di tecnologie e creatività per creare le premesse per un mondo più armonioso, inorgoglisce me e i miei giovani collaboratori».

 

Mario Agostino

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