Siccità, deficit record in Nord Italia, preoccupa il Centro-Sud

Un inverno decisamente mite senza neve né pioggia ha attanagliato la penisola italiana negli ultimi due mesi, battendo tutti i record negativi
Siccità foto pixabay

Una leggera perturbazione sta attraversando l’Italia ma questo non basta a risolvere l’anomalo deficit idrico che sta colpendo il Paese.

Con pioggia e neve di questi ultimi due giorni la situazione si “ridimensiona parzialmente” ma resta l’allerta per la magra invernale del Po più grave degli ultimi 30 anni. Una diminuzione del 34% delle portate mensili di gennaio e inizio febbraio.

Un inverno decisamente mite senza neve né pioggia ha attanagliato la penisola italiana negli ultimi due mesi, battendo tutti i record negativi: decresce il lago di Garda, a Torino fiumi in secca come d’estate, il lago d’Iseo registra una percentuale di riempimento pari solo al 13,6%, mentre il Maggiore ha un’altezza inferiore di circa 76 centimetri alla media del periodo. In tutto il nord Italia fiumi, laghi e corsi d’acqua sono in sofferenza da giorni. All’appello mancano quasi 5 miliardi di metri cubi di acqua.

Inoltre la combinazione fra smog e siccità sta soffocando la pianura padana e in Lombardia la protezione civile ha lanciato l’allerta rossa per il rischio di incendi boschivi, visti gli ultimi giorni di forte vento e assenza di piogge. In alcune province infatti già si sono registrati incendi come quelli che purtroppo si verificano nel periodo estivo.

L’Osservatorio Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) ricorda che il problema si allarga anche al Centro-Sud Italia dove le portate dei corsi d’acqua sono tutte ampiamente al di sotto della normalità. Anbi sottolinea come sia fondamentale che il recente inserimento della tutela ambientale fra gli obiettivi della Costituzione sia l’avvio di un nuovo, quanto urgente paradigma operativo per il Paese.

La perturbazione che sta interessando le regioni centro settentrionali, arrivata dopo due mesi di assenza, risulta oggi provvidenziale. Quello che preoccupa è che potrebbe avere breve durata e lenire in parte il perdurante deficit idrico che si è verificato tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022.

Le temperature massime sono state costantemente superiori alla media di 2-3 gradi centigradi e i venti che hanno sferzato la pianura padana hanno ulteriormente asciugato i terreni e incidono nel medio lungo periodo.

Dall’altra parte nelle prossime settimane partiranno le lavorazioni per la semina del mais e la pioggia agevola le operazioni di lavorazione. Importante in questa stagione anche la caduta della neve per ripristinare le riserve idriche nelle montagne e in pianura secondo il vecchio adagio contadino “sotto la neve il pane” anche perché il manto che si posa sul terreno protegge le piante dal freddo e permette un migliore sviluppo del grano. Ma l’anomalia nevosa al momento riguarda tutto l’arco Alpino che è prossimo ai minimi, con punte del -80% rispetto alle medie. In Valle d’Aosta e Piemonte il valore è il più basso degli ultimi 20 anni.

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