Siamo tutti italiani

A Milano la festa per l'Italia organizzata dagli immigrati e dalla diocesi
immigrati

Anche le comunità straniere di Milano, il 17 marzo, hanno voluto celebrare l’Unità d’Italia leggendo nelle varie lingue del mondo la Costituzione repubblicana. Il porticato della Basilica di San Lorenzo è stato invaso da un gran numero di bandiere di numerosi Paesi stranieri, che hanno fatto da sfondo alla declamazione in chiave multietnica degli articoli della Carta del 1948.

 

«Saluto tutti gli italiani qui riuniti – ha detto don Giancarlo Quadri, responsabile della pastorale dei migranti della Diocesi ambrosiana, aprendo la cerimonia – anche quelli che ancora non hanno concluso il loro percorso con i permessi. Oggi noi celebriamo i 150 anni del nostro Paese, ma ci resta ancora un compito: quello di inserire e integrare questi cittadini che a buon diritto chiedono di essere considerati cittadini italiani».

 

Prima che iniziasse la lettura della Costituzione un coro di cantanti stranieri, cinti da fasce bianche, rosse e verdi, hanno intonato a cappella l’inno di Mameli. «Oggi state cantando questo inno – si è complimentato con loro il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri – con la stessa passione con cui lo cantiamo noi. Da voi arriva oggi una grande lezione di attenzione civica». Alla cerimonia erano presenti oltre al sindaco di Milano Letizia Moratti, anche altri politici locali.

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