Siamo immagine di Dio

L’agire prosociale dell’uomo ha una matrice trinitaria.
Studio di regia

Recenti ricerche evidenziano che noi esseri umani abbiamo un’infrastruttura mentale predisposta alla collaborazione e alla condivisione. I comportamenti prosociali del rendersi utili agli altri, del prestare aiuto e dell’informazione non sono soltanto frutto dell’educazione, ma hanno una base ereditaria. Quest’atteggiamento reciprocante ci spinge a sviluppare delle norme sociali che creano il senso del “noi”, la capacità di fare qualcosa insieme.

 

È una buona notizia antropologica dove non si parla più dell’uomo solitario in continua lotta con gli altri per la sua sopravvivenza, ma indica anche alla base della competizione una matrice più fondamentale della collaborazione. Queste nuove scoperte, ampiamente documentate dalle ricerche empiriche, sono in consonanza con una lettura sapienziale dell’evoluzione del genere umano: siamo immagine di Dio non soltanto per la nostra intelligenza e superiorità rispetto alle altre specie, ma per la nostra natura reciprocante, per le nostre capacità empatiche e altruistiche. Questo tipo di reciprocità è il requisito essenziale per l’emergere del pensiero e del linguaggio che crea la possibilità della cultura umana.

 

Non è questa un’affermazione della bontà naturale dell’uomo, giacché noi possiamo applicare la nostra capacità di altro grado di cooperazione per commettere crimini in gruppo, formulare giudizi negativi sugli altri e diffondere pettegolezzi. È piuttosto il riconoscimento del fatto che il comandamento dell’amore reciproco è il compimento di qualcosa iscritto nella nostra natura, che può servire a sua volta per sviluppare progetti di umanizzazione e di crescita personale e comunitaria. Costatiamo la crescente consapevolezza che le imprese dell’uomo nel risolvere problemi di diverso tipo dipendono tanto dalla qualità della collaborazione e della comunicazione. In questa prospettiva una spiritualità comunitaria, che fa scoprire la nostra origine trinitaria e offre delle buone pratiche per l’attualizzazione di questa matrice, è più che attuale.

 

Ricerche empiriche sul comportamento umano, progetti di crescita e di sviluppo e alta spiritualità cristiana s’incontrano.

Il verbo di Dio incarnato è più moderno che mai, perché ci offre modelli di comportamento perfetto di condivisione, di collaborazione, di unità. Occorre, però, da parte nostra una grande consapevolezza nel tradurre le sue proposte in modelli di comportamento validi in ambienti moderni, non solo spirituali ma lavorativi, politici e culturali.

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