Si riesce a superare un tradimento?

Risanare e rielaborare è un gioco a due, in cui entrambi possono diventare più consapevoli di se stessi, di quali siano i contributi di entrambi nella crisi e anche nella ricostruzione di un nuovo capitolo della storia

A volte il tradimento resta segreto per 20 anni, altre volte rappresenta il preludio di una separazione, altre ancora può assumere le sembianze di un brutto schiaffo che risveglia una coppia.

Un argomento scomodo, di cui se ne parla e non se ne parla, di cui spesso ascoltiamo confidenze quando la luce è soffusa, il tradimento è più facile guardarlo sullo schermo del cinema o in una bella serie televisiva piuttosto che scoprirlo sotto lo stesso tetto.

«Dottoressa mio marito mi ha tradito con un’altra donna! Ho sempre pensato che se avessi saputo una cosa del genere l’avrei cacciato di casa, eppure, non l’ho fatto! Mi sono accorta di essere ancora innamorata di lui e seppur quello che ha fatto è stato terribile, penso che anch’io ho le mie colpe se la nostra relazione è andata in crisi». Sono le parole di una donna di quasi 50 anni, mamma di due figli, al primo colloquio di cui lei stessa ha fatto richiesta. Aveva già scelto di perdonare e riconosceva quanto questo passo fosse importante e difficile. Ogni fotogramma del momento in cui ha scoperto dell’accaduto era nitido nei suoi racconti, un terremoto che ha scosso tutta la famiglia, figli adolescenti compresi. Come è possibile andare oltre quando non si dorme perché ritornano in mente le immagini del partner in una relazione extraconiugale?

Ferita e decisa, arrabbiata e comprensiva, chiede supporto perché è consapevole che ciò che è avvenuto non può essere messo sotto ad un tappeto, è cosciente che nonostante la scelta, il loro presente e il prossimo futuro non sono esenti da ferite da curare.

Impegno, complicità e fiducia caratterizzano la relazione di coppia funzionante, ma nella stessa relazione possiamo trovare disimpegno, provocazione e ostilità, la vita a due, negli anni affronta problemi concreti e inaridimenti affettivi, se ad un certo punto ci si rende conto che non ci sono né vittime, né carnefici si può trovare una soluzione.

Anche per il partner che ha tradito questo processo di risanamento non è immediato, a volte è difficile perdonare se stessi e lasciare andare qualcuno con cui c’è stata una relazione, che può essere stata carica di attrazione. Le relazioni extraconiugali escono fuori dagli schemi e dagli impegni, portano novità e curiosità, la voglia di esplorare insita in ciascun essere umano.

Siamo spesso in lotta tra due forze, tra il bisogno di sicurezza e il desiderio di avventura.  Occorre in qualche misura diventare amici di noi stessi per perdonarci, per accoglierci in tutte le nostre parti e sfumature. La capacità di gestire tanta complessità passa per l’integrazione di lati contrapposti del nostro sé, tra fragilità e passioni forti.

Risanare e rielaborare è un gioco a due, in cui entrambi possono diventare più consapevoli di se stessi, di quali siano i contributi di entrambi nella crisi e anche nella ricostruzione di un nuovo capitolo della storia. In questo nuovo passo, c’è la riscoperta dell’essenziale, della bellezza dell’altro, della semplice rivoluzione di essere madre e donna; anche nella routine degli anni che passano si possono creare spazi ludici dove tornare a giocare insieme.

Dopo aver rielaborato le ferite e aver ritrovato le proprie risorse personali si può ristrutturare la relazione, stimolare spazi di divertimento, tempi dove stare insieme senza figli, momenti per dialogare e prendere delle decisioni.  Accettare l’altro per quello che è, non è necessariamente subirlo o rassegnarsi, ma semplicemente amarlo.

Julie e John Gottman sposi e psicologi esperti in terapia di coppia sostengono che, dopo l’esperienza del tradimento, il “primo matrimonio” potrebbe essere finito e potrebbe iniziare un “secondo matrimonio” rifondato su più solide basi di fiducia.

 

 

 

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