Si riaccende la fiamma olimpica
Sono arrivati in massa. Circa 600, provenienti da 45 diverse nazioni. Si sono allenati duramente per anni. Con un impegno, una passione e una dedizione identica a quella dei loro colleghi che hanno gareggiato solo qualche settimana fa. Ora sono pronti ad emozionarsi e ad emozionare con le loro imprese. Stiamo parlando degli atleti che gareggeranno nei prossimi giorni in Russia nella undicesima edizione delle Paralimpiadi invernali, evento che prenderà il via venerdì 7 marzo con la Cerimonia di apertura (diretta sui Rai 3 dalle 17.00), cerimonia cui le diplomazie di diverse nazioni (Stati Uniti e Gran Bretagna su tutte) sembrano intenzionate a non prendere parte in segno di protesta contro l’intervento militare russo in Ucraina dei giorni scorsi. Purtroppo, a meno di due settimane dalla fine dei Giochi Olimpici, lo scenario politico in Russia è molto cambiato, tanto che la portavoce del comitato paralimpico ucraino, Natalia Garatch, ha manifestato l’intenzione di non far gareggiare i propri atleti se in queste ore Mosca non ritirerà le sue truppe dalla Crimea. Staremo a vedere.
Intanto, per limitarci all’ambito sportivo, va detto che dalle Olimpiadi alle Paralimpiadi il passo è breve. Spenti da poco i riflettori sui Giochi di Sochi 2014, infatti, gli appassionati delle discipline invernali di tutto il mondo avranno ora una nuova occasione per ammirare le gesta di grandi atleti. Sportivi ricchi di talento e di coraggio, di quel coraggio caratteristico solo di chi combatte giorno dopo giorno per superare i propri limiti. Il programma delle Paralimpiadi prevede in questa edizione l’assegnazione di 72 medaglie d’oro in cinque diverse discipline. Si gareggerà negli stessi impianti che poche settimane fa hanno ospitato i Giochi olimpici: hockey ghiaccio e curling saranno ospitati a Sochi, nei modernissimi Shayba Arena e Ice Cube, mentre sci alpino (nel cui programma è stata inserita anche una prova di snowboard), sci di fondo e biathlon saranno di casa sulle montagne di Krasnaja Poljana. Probabili protagonisti, proprio nei giorni della massima tensione politica tra i due Paesi, saranno guarda caso russi ed ucraini, ovvero i rappresentanti di due delle nazioni che vinsero più medaglie nell’edizione paralimpica di Vancouver 2010 (le altre furono Germania e Canada).
In particolare l’attenzione di tutto il Paese organizzatore, da sempre molto sensibile allo sport per “diversamente abili” (basti pensare che in Russia vivono circa 13 milioni di persone con disabilità), sarà rivolta ai 71 sportivi di casa (delegazione numericamente seconda solo a quella degli Stati Uniti, presente a questa Paralimpiade con 75 atleti). I padroni di casa si annunciano fortissimi soprattutto nel biathlon e nello sci di fondo, ma sono capaci di primeggiare un po’ dappertutto. Rilevante anche la presenza azzurra. 34, infatti, saranno gli italiani al via (più un atleta guida), che vedremo gareggiare in tutte le discipline tranne che nel curling. Il più immediato termine di paragone sono le otto medaglie conquistate dai nostri rappresentanti a Torino 2006, e le sette di quattro anni fa a Vancouver, traguardi difficilmente ripetibili a Sochi. Ma mai dire mai. Nell’hockey, ad esempio, ripartiamo dal settimo posto ottenuto in Canada, anche se nel frattempo la squadra è molto cresciuta tanto da laurearsi campione d’Europa nel 2011 (della nostra formazione fa parte anche il piemontese Andrea Chiarotti, portabandiera azzurro in occasione della cerimonia di apertura).
Anche negli altri sport non mancheranno ragazzi e ragazze in grado di ben figurare. Tra i più attesi vi sono campioni come Francesca Porcellato, esperta atleta in carrozzina, che a Sochi gareggerà nello sci di fondo tagliando così il traguardo della nona Paralimpiade tra Giochi estivi ed invernali (partecipazioni condite dalla conquista di ben undici medaglie). Potremo ammirare poi le performance di fuoriclasse come il fondista Enzo Masiello, paraplegico a causa di un incidente automobilistico, o come quelle della sciatrice trentina Melania Corradini, priva di un braccio dalla nascita, ma vedremo all’opera anche ragazzi alla loro prima esperienza paralimpica come Alessandro Daldoss, ipovedente per aneurisma, fresco vincitore della Coppa del mondo nello sci alpino.
Noi potremo seguirli grazie ad un’importante copertura televisiva (vedremo praticamente tutte le gare su Rai Sport 2 – canale 58 del digitale terrestre – con dirette dalle 06.30 del mattino fino a conclusione delle gare), che aiuterà i telespettatori che si troveranno ad assistere a una gara paralimpica «a non vedere più “il pezzo che manca” o “la gamba che non si muove”, quanto piuttosto ad apprezzare lo straordinario livello tecnico di questi atleti», come ama sottolineare spesso Luca Pancalli, presidente del nostro Comitato Paralimpico.