Si può morire per una medicina?
La notizia di una bambina di 5 anni che, dopo aver assunto un antibiotico, ha avuto una grave reazione allergica e ne è morta mi ha sconvolta, nel timore che possa avvenire anche ai miei figli! Da ieri Paolo, il più grande, ha la febbre e io non so più cosa fare, terrorizzata dall’idea di dovere dare medicine ma anche con la paura di possibili complicanze legate alla malattia! Ha qualche consiglio?. Francesca – Tivoli Il drammatico caso della bambina deceduta per una grave reazione allergica (shock anafilattico) ha creato un comprensibile stato di ansia. Cerchiamo di capire cosa è successo. La reazione allergica è determinata dalla ipersensibilità dell’individuo a sostanze assunte. Sono vari i cibi, gli addittivi e anche i medicinali che possono determinare questa iper reazione dell’organismo. Non vi è un’età più a rischio di altre, mentre condizione perché essa si sviluppi è che vi sia stato un precedente contatto, chiamato di sensibilizzazione, con la sostanza alla quale poi il corpo reagisce con un complesso meccanismo. Teniamo presente che l’allergia si può avere anche con i prodotti cosiddetti naturali. La reazione può limitarsi alla cute con la tipica lieve orticaria (macchie rosse sulla pelle, pruriginose) e gonfiore delle palpebre, o essere più generalizzata fino ad avere, come probabilmente è avvenuto alla bambina, edema della glottide (che si trova all’imbocco della trachea) con conseguente ostacolo e talora impedimento al passaggio dell’aria e rischio di morte per asfissia e shock. In questo caso spesso l’unico drammatico rimedio è che il medico rianimatore pratichi d’urgenza un foro tracheale, per permettere la respirazione e salvare la vita! Fortunatamente il più delle volte la reazione è assai più limitata. Cosa si può fare sul versante della prevenzione? È intanto opportuno utilizzare i medicinali solo quando serve e sempre su prescrizione medica: è un accorgimento di ovvio buon senso! In genere tutti i medici consigliano semplici rimedi, che hanno un buon margine di sicurezza. Così all’insorgere dei comuni fastidi stagionali si possono tranquillamente usare antipiretici (ad esempio tachipirina) in caso di influenza o il semplice aerosol o mucolitico se c’è tosse. Se però si ha l’impressione siano utili terapie più decise (ad esempio l’antibiotico!) mai passare ad una pericolosa automedicazione ma consultare il pediatra! Molto spesso allergie o vari effetti collaterali sono determinati dall’interazione di più farmaci: presi da soli non avrebbero dato problemi, ma insieme… Con i bambini spesso si verifica un altro deprecabile fenomeno, non di rado fonte di problemi: l’utilizzo di farmaci off label, cioè al di fuori delle indicazioni. Ciò avviene per il semplice motivo che il medicinale, potenzialmente utile, semplicemente non è stato sperimentato nell’efficacia e negli eventuali effetti collaterali sul bambino per il solo motivo che per l’Azienda che lo produce i costi della sperimentazione sarebbero stati troppo elevati rispetto ai possibili ricavi! Ciò appare inaccettabile, e in effetti le autorità sanitarie italiane e internazionali negli ultimi anni impongono alle aziende farmaceutiche di testare il farmaco anche in età pediatrica prima di immetterlo sul mercato. Tuttavia dobbiamo essere consapevoli che anche il medicamento prescritto correttamente, con la giusta indicazione e dose, non mette al riparo da rischi di reazione. Ed in caso di allergia cosa fare? Ai primi segni consultare d’urgenza il medico di famiglia, mentre è comunque prudente avere in casa un cortisonico e un antistaminico come eventuale emergenza. Se da subito compaiono difficoltà respiratorie o collasso si impone di chiamare immediatamente il 118.