Si, gli aquiloni
“Siamo una coppia molto affiatata e considerata una eccezione sia perché attorno tante coppie si sfaldano e sia perché abbiamo quattro figli. Ultimamente però lo psicologo della scuola media di Stefano, il primogenito, ci ha stupiti: ha giudicato negativa l’eccessiva remissività di Stefi, la sua docilità, il non prendere posizione. Atteggiamenti che noi giudicavamo positivi, specie per i fratelli. Che dobbiamo pensare?”. Genitori modenesi Innanzitutto bene. Si intuisce anche dalla domanda che tra i genitori c’è sintonia, valore che assicura già alla famiglia una base solida. Ma faccio una premessa: esistono genitori che si disinteressano dei figli, lasciandoli a loro stessi; altri invece che stanno sempre loro addosso, tallonandoli fin dopo la maggior età ed oltre. Ricorro all’esempio degli aquiloni per spiegare la progressiva autonomia che i genitori debbono concedere ai figli, vedendola come positiva. Siamo in un prato e l’aquilone è disteso tra steli e margherite. Lo sentiamo “nostro” perché costruito con le nostre mani e fragile. Ecco che ora cominciamo a correre, con il filo corto, perché prenda il vento finché comincia ad innalzarsi, dapprima incerto, poi sempre più sicuro A questo punto siamo quasi fermi; il nostro compito è solo quello di dargli filo, riprenderlo e rimetterlo in quota nelle improvvise sbandate. L’aquilone è lassù, altro da noi nei suoi liberi cieli. In questo “altro da sé” è il segreto del genitore ideale. I figli devono sentire così il genitore che non fa pesare la propria autorità, spesso chiede il loro parere, li incoraggia dà filo perché si distinguano, sviluppino autonomia, autodecisione, a costo di dar adito a discordanze. La società che ogni giovane deve affrontare oggi è spesso contraria agli ideali, alla morale, al buongusto. Cerca di modellare cittadini uguali che servano al profitto economico, docili e poco critici consumatori, pluriaccontentati nei loro istinti. Bisogna allora saper dire spesso “no”, andare “controcorrente”; ma per far questo occorre esser legati sì, al filo invisibile dei genitori, ma soli nell’affrontare le correnti del vento, abili nello sfruttare la sua forza, mai passivi o eccessivamente ubbidienti.