Si è tirato indietro
«Mi sono trasferita a Milano, dove mi sono innamorata di un uomo. Due anni fa abbiamo deciso di convivere per rendere più seria la nostra relazione. Quest’anno gli ho proposto di sposarci, visto che ho 36 anni, e lui, dopo varie insistenze, ha accettato. Stavamo già organizzando con il prete e ieri dovevamo portare i documenti, quando lui si è tirato indietro. Mi sono sentita presa in giro e l’ho insultato. Mi sembra un incubo. C’è volontà divina in questo? Da allora la nostra relazione si è interrotta ed ora mi sento abbandonata da Dio e dagli uomini. Come reimpostare il mio futuro?».
Comprendiamo profondamente la tua sofferenza per esserti sentita tradita da una persona in cui avevi riposta piena fiducia e che ha fatto crollare tutti i tuoi ideali di vita. Ti chiedi: «C’è volontà divina in questo?». Certamente Dio non vuole la nostra sofferenza e, se talvolta la permette, è soltanto per darci un bene più grande. Spesso non riusciamo subito a intravederlo, ma col passare del tempo esso diventa sempre più evidente. Anche nei momenti difficili dobbiamo continuare a credere nel suo immenso, personale amore per ciascuno. Ogni essere umano può sempre deluderci, perché limitato. È esperienza anche nostra: solo cercando di modellare la nostra vita sulle parole del Vangelo, possiamo superare qualunque delusione.
Come reimpostare il tuo futuro? Se nella tua città conosci qualche persona spiritualmente matura, potresti aprire il tuo cuore con lei. Spesso, in un confronto personale basato sulla sincerità e sull’amore scambievole, si può riuscire a capire la strada migliore da seguire. Non potrebbe essere questa anche l’occasione per mettere al centro del tuo cuore un amore più grande per le persone in difficoltà, per i tanti deboli della terra? Siamo certi che, se riuscirai a fare questo, troverai la pace e avrai anche la luce e la forza per operare le scelte giuste.
Certamente occorre anche tanta prudenza, per non cadere nuovamente in situazioni difficili da gestire, che possono mettere a rischio la dignità e il rispetto non solo per la tua persona, ma anche per quella dell’altro. Scrivi di averlo insultato: una reazione comprensibile in un momento di rabbia. Tuttavia forse sarebbe sempre meglio riuscire ad esprimere le nostre ragioni con fermezza e decisione, ma anche con tanto rispetto.
Non escludere, però, la possibilità di parlargli con calma; può darsi che la sua indecisione sia solo frutto di paura, quella paura che oggi attanaglia tanti di fronte a scelte definitive.