Si chiude l’ostensione della Sindone

Dopo 44 giorni e oltre 2 milioni di visitatori, un primo bilancio di un evento che, pur all'insegna della tecnologia, ha conservato un'intensa carica di spiritualità.
Sindone - folla

Torino, domenica 23 maggio. Sono anch’io lì, a dare un ultimo sguardo a questa impressionante icona, o reliquia che sia. Che ha il potere di farti cadere in ginocchio. E di tuffarti nel silenzio, quel silenzio immane che un po’ sconcerta. L’unico però sul quale la parola ha il diritto di fuoriuscire.

 

È mattino. La città è avvolta in uno stupendo sole primaverile, che ammicca già all’estate. La pioggia, un vago ricordo. Ma è stata lei a fare da padrona: per ben 30 giorni, sui 44 dell’ostensione, è piovuto. Ma questo non ha bloccato i 2.113.128 pellegrini e visitatori – un vero record – che si sono accostati al Sacro Lino.

 

Alle ore 14 il portone si chiude, e cominciano i bilanci. È stata un’ostensione all’insegna della tecnologia, a cominciare dall’immagine 3D della Sindone, dal sistema di prenotazione online, dal complesso apparato di sicurezza elettrolizzato e informatizzato. Ma è stata la spiritualità a vincere. «Abbiamo fatto l’ostensione della Sindone per rilanciare la fede in un tempo di smarrimento – ha detto il Card. Poletto -. Rispetto al 2000, questi 44 giorni hanno avuto una carica di spiritualità molto più intensa. Forse anche perché sono arrivati in un momento di crisi: i pellegrini erano anche in cerca di una risposta ai loro problemi. E se molti sono stati spinti dalla fede, negli oltre 2 milioni molti erano in ricerca sincera, con grandi pesi sul cuore. Queste persone sono ripartite da Torino più ricche di speranza».

 

Un altro dato interessantissimo: l’entusiastica partecipazione delle Chiese d’oriente, sia cattoliche sia ortodosse. Da domani la Sindone, sempre all’insegna della tecnologia, andrà a riposare in una teca super tecnologica, quasi spaziale, realizzata da Thales Alenia Space Italia. Sarà sorvegliata da un sistema computerizzato che gestisce vari sensori di pressione, umidità e temperatura. Fino alla prossima ostensione.

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