Short track: Italia sul tetto d’Europa
Quattro ori, 3 argenti e 4 bronzi: questi i numeri della spedizione azzurra che, all’ultima gara si sono assicurati la vittoria del medagliere degli Europei di short track a Dresda.
Ritorno in grande stile per Arianna
Di certo un bottino così cospicuo, è vero, non può essere merito di uno o di pochi, ma è il segno che la nazionale italiana dello short track c’è e lo fa vedere benissimo negli appuntamenti più importanti. Ciò non toglie, però, che all’interno di questo fantastico team, ci siano dei leader, dei trascinatori, dei protagonisti indiscussi che hanno contribuito pesantemente al bottino azzurro e al dominio nel medagliere. E di chi possiamo parlare se non degli immensi Arianna Fontana e Pietro Sighel?
Iniziamo da Arianna Fontana, grande assente agli Europei negli ultimi 5 anni, ma che fa un ritorno in grande stile e, nella seconda giornata della competizione a Dresda, si prende tutto quello che può. Si parte dai mille metri, dove la nostra fantastica Arianna mette al collo la medaglia d’oro numero 17 in carriera nella competizione continentale. La 34enne valtellinese, infatti, chiude i 1.000 metri facendo registrare il tempo di 1’32″567, 320 millesimi più veloce della rivale ungherese Petra Jaszapati. A completare il podio, poi, ecco un’altra azzurra, Elisa Confortola, che si prende la terza piazza in seguito alla squalifica della polacca Deltrap, che l’aveva spinta fuori pista – insieme all’altra azzurra, Glora Ioratti – nel corso dell’ultimo giro.
E, come se non bastasse la doppietta oro e bronzo nei 1.000 femminile, ecco arrivare anche un altro oro nella staffetta 3.000 metri femminile con, oltre che Arianna Fontana, anche Elisa Confortola, Gloria Ioratti, Chiara Betti e Arianna Sighel che chiudono, di nuovo, davanti all’Ungheria e alla Polonia. Ed ecco, quindi, per l’azzurra l’oro europeo numero 18. Adesso, per lei – che è anche l’atleta italiana più medagliata di sempre nelle Olimpiadi invernali con ben 11 allori – un solo obiettivo: Milano-Cortina 2026: il che significherebbe per lei partecipare a due edizioni casalinghe dei Giochi olimpici invernali, dopo il debutto, a soli 15 anni, a Torino 2006. Sicuramente un bel modo per chiudere il cerchio di una carriera straordinaria.
Immenso Pietro Sighel
E, se da una parte abbiamo avuto Arianna Fontana, ecco, dalla parte degli uomini, un immenso Pietro Sighel che porta a casa un oro e un argento individuale e un oro nella staffetta maschile. Il nostro Pietro, infatti, comincia a scaldare i motori nella giornata d’oro delle ragazze, portando a casa un fantastico argento ‒ non senza qualche recriminazione per la mancata squalifica dell’olandese vincitore ‒ nei 500m, dietro l’olandese Jens Van ‘t Wout e davanti – al photofinish – al francese Fercoq, medaglia di bronzo, e al lettone Berzins.
Ma è nell’ultima giornata di Europei, la seconda di finali, che il nostro 25enne di Trento brilla. Intanto, ecco la sua rivincita su Jens Van’t Wout nei 1.000 metri, dove si conferma campione continentale in carica su questa distanza con il tempo di 1:23.788 che lo piazza – con una spaccata al photofinish ‒ davanti all’ungherese e all’altro azzurro, Luca Spechenhauser che va a chiudere il podio. E, dopo il quinto titolo continentale, neanche il nostro Pietro sembra ancora sazio ed eccolo giocarsi, insieme ai colleghi della staffetta maschile, tutto pur di portare a casa la vittoria nel medagliere generale ai danni di un’Olanda sempre alle calcagna della spedizione azzurra.
Nonostante la quantità di medaglie nettamente superiore a tutte le altre nazioni dei nostri azzurri, infatti, la competizione ha visto un acceso duello tra Italia e Olanda, risolto solo all’ultima gara, la staffetta maschile. Fino a quella gara, infatti, l’Olanda aveva già raccolto un bottino di 3 ori e 3 argenti contro i 3 ori (Fontana e Sighel nei 1.000 e staffetta femminile), 3 argenti (fratelli Sighel nei 500m maschili e femminili e Gloria Ioratti nei 1500 m) e 4 bronzi (Confortola e Spechenhauser nei 1000m rispettivamente femminili e maschili, Chiara Betti nei 500m e ancora Elisa Confortola nei 1500m). L’ultima medaglia d’oro, l’unica che conta nel medagliere generale, era ancora in gioco e questa avrebbe deciso quale nazione avrebbe dominato la competizione.
Ma, purtroppo per l’Olanda, è ancora l’Inno di Mameli a risuonare a Dresda al termine dell’ultima gara della competizione continentale quando, il nostro quartetto composto da Sighel e Spechenhauser insieme a Thomas Nadalini e Lorenzo Previtali, ha trionfato nella staffetta maschile davanti a Polonia e Belgio e ha riportato il movimento tricolore sul gradino più alto del podio per la prima volta dal 2010.
L’Italia chiude, così, più che meritatamente, al primo posto del medagliere generale della competizione con ben 11 medaglie, di cui 4 ori. E adesso, con una spedizione così, l’obiettivo, non solo di Arianna Fontana, ma di tutto il team, è quello di brillare alle Olimpiadi casalinghe di Milano-Cortina 2026 per salire, non sul tetto d’Europa, ma su quello del mondo, dall’alto dei Cinque Cerchi.
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