Short Theatre a Roma

A Roma la XIII di uno degli appuntamenti teatrali più interessanti della scena internazionale, dal titolo "Provocare realtà".

Short Theatre a Roma
XIII edizione di uno dei più importanti appuntamenti sul piano internazionale con le performing arts e la creazione contemporanea. “Provocare Realtà” è il titolo di questa edizione che esprime la rinnovata volontà del festival di accogliere al suo interno percorsi artistici che sappiano interrogare il reale e il suo racconto, osservandone i meccanismi, mettendone in discussione le rappresentazioni, ponendo l’accento sulla capacità che i linguaggi del contemporaneo hanno nel generare delle “nuove oggettività”. 6 prime assolute, 9 prime nazionali, 2 produzioni originali, 4 co-produzioni, 2 progetti in residenza, 9 laboratori e 2 progetti site-specific, le creazioni di 55 fra artisti, gruppi e compagnie nazionali e internazionali con oltre 250 artisti presenti per un totale di 120 appuntamenti e uno spazio, decisamente ampio, dedicato alla formazione. Un programma multidisciplinare che spazia dal teatro alla danza, dalla performance alle installazioni audio-video, dai concerti ai dj set e che si apre a progetti “fuori formato”, dispositivi multimediali, incontri, workshop e alcune importanti novità come il focus Panorama Roma, la programmazione musicale di Controra e la sezione Tempo Libero dedicata ai laboratori e ai percorsi formativi. A Roma, dal 5 al 15/9, a La Pelanda, Teatro Argentina, Teatro India, Biblioteche di Roma e alcuni spazi urbani. www.shorttheatre.com

Festival Danza Urbana a Bologna
Da alcuni anni il festival ha scelto di occuparsi, attraverso il mezzo artistico, dei temi che ruotano attorno alle identità culturali, eleggendo la danza come potente mezzo capace attraverso il corpo di “fare comunità” riaffermando, con il suo manifestarsi, la possibilità e il diritto di vivere liberamente la città, i suoi luoghi, di esserne partecipi e non solo fruitori, sottraendo i cittadini alle logiche e ai dispositivi di mero efficientismo e funzionalismo dell’apparato cittadino, rinegoziando i tempi e i modi di fruizione degli spazi pubblici. Il 2018 è stato, inoltre, dichiarato l’anno europeo del patrimonio culturale e il Festival ha colto questo stimolo scegliendo luoghi che sono patrimonio culturale e identitario della città, con una particolare attenzione al Mediterraneo come matrice culturale, identità con la quale rapportarsi e alterità arricchente. Il Focus Young Mediterranean and Middle-East Choreographers caratterizza per il secondo anno il Festival (dal 4 al 9/9), ed è ideato per la promozione e la visibilità di giovani coreografi arabi, iniziativa sostenuta da una rete di 14 festival, circuiti, teatri, in cui si presenteranno le creazioni dell’iraniano Sina Saberi, del siriano Mithkal Alzghair, del tunisino Seifeddine Manai e del marocchino Radouan Mriziga. Tra gli appuntamenti: Glitch Project di Capuano-Picardi e Heiza di Plaza-Sales, Ultras Sleeping Dances di Cristina Kristal Rizzo, Agua di Chey Jurado, Stella Spyrou con Ómnira, Francesca Pennini / Collettivo Cinetico con lo spettacolo corale How to destroy your dance, Francesca Penzo e Said Ait Elmoumen. XXII.

A Torinodanza le domande universali di Sidi Larbi Cherkaoui
L’inaugurazione del festival è con la prima italiana di due diversi spettacoli firmati da Sidi Larbi Cherkaoui: Noetic e Icon, entrambi prodotti dallo svedese GöteborgsOperans Danskompani. Entrambi realizzati con le scenografie dell’artista visivo inglese Antony Gormley, le due opere sono emblematiche e significative del percorso artistico del coreografo belga-marocchino: se Noetic fonda il proprio disegno creativo su elementi aerei supportati da elementi scenici che costruiscono affascinanti geometrie e forme, in Icon elementi di argilla costituiscono la scenografia e gli oggetti che ne derivano ancorano pesantemente al suolo forme e movimenti. Nei due spettacoli si celano domande universali. In Icon il coreografo si pone la questione di come la società contemporanea senta la necessità di crearsi sempre nuovi miti, delle vere e proprie “icone”, per poi distruggerle e sostituirle, perdendosi in una spirale infinita, in Noetic si interroga sul rapporto tra scienza e coscienza, tra forme fisiche e forme della mente. “Icon”, coreografia Sidi Larbi Cherkaoui, musiche originali Szymon Brzóska, scene Antony Gormley, costumi Les Hommes, drammaturgia Adolphe Binder, luci David Stokholm, musica dal vivo con strumenti tradizionali giapponesi: flauto, viola e percussioni Kazunari Abe, canto Miriam Andersén. “Noetic”, scene Antony Gormley, costumi Jan-Jan Van Essche, luci David Stokholm, suono Joachim Bohäll, drammaturgia Antonio Cuenca Ruiz. In collaborazione con MITO SettembreMusica. al Teatro Regio, il 10/9.

Dal Monte una Luce Aurorale
La seconda edizione del progetto “Drammaturgia dello spazio-per un teatro dei luoghi”, di Teatro Studio Krypton, si concentra sulla Basilica di San Miniato al Monte per le celebrazioni del Millenario della basilica, creando una nuova opera di Teatro Architettura intitolata Dal Monte una luce aurorale che comincia con il lavoro degli uomini, “costruttori”, portatori di scienza, operai che con fatica, pietra su pietra, edificano una fabbrica destinata ad attraversare i millenni. La magnifica facciata diventa fondale dinamico, architettura di luce davanti alla quale il corpo dei performer dà vita al racconto delle forme, degli elementi, dei simboli e dei misteri, per una drammaturgia audio-visuale realizzata da Giancarlo Cauteruccio di forte impatto percettivo. “Dal Monte una luce aurorale”, ideazione e regia Giancarlo Cauteruccio, voce recitante Roberto Visconti, canto e azione Chiara De Palo, colonna sonora con musiche di Giusto Pio, scenografia virtuale e allestimenti Massimo Bevilacqua, elaborazioni audio-video Alessio Bianciardi, movimenti coreografici Margherita Landi, coordinamento scenografico degli allievi TASK Daniele Spisa. A Firenze, l’8 e 9/9. Produzione Teatro Studio Krypton  e del Comitato per le celebrazioni del Millenario.

 

 

 

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