Il reale e temutissimo capo dell’FBI Edgar Hoover al cinema sfida questo week-end il personaggio letterario creato da Sir Arthur Conan Doyle
Edgar
La storia del mitico e temutissimo capo dell’FBI Edgar Hoover, i l cui regno è durato quarantotto anni, si dipana nel film diretto con grande misura, si direbbe talvolta con glaciale preziosità, da Clint Eastwood. Leonardo Di Caprio ancora una volta stupisce per la capacità di immedesimazione totale – anche fisica – nel personaggio, che accompagna dalla giovinezza rampante alla vecchiaia desolata, condendolo con la giusta dose di ingenuità e perfidia. Iudi Dench si conferma grande attrice nel ruolo della madre iperpossessiva di Hoover, la cui omosessualità è descritta con delicatezza ma con puntualizzazione reale. Una biografia spietata nel rigore e nella lucidità fotografica, scandita da momenti memorabili come gli incontri di Hoover con Robert Kennedy o Nixon. Il regista non teme di presentare l’America e i suoi dirigenti, anche mitici, come i Kennedy, nei loro risvolti umani meno gloriosi. La lotta per il potere è la chiave sotterranea del film e getta uno sguardo inquietante sulla politica americana effettiva. Lo specifico di Eastwood, come sempre, è quello di non gridare ma di raccontare con chiarezza la storia, o almeno la sua interpretazione di una storia che non è passato, ma ,in modo nemmeno troppo sottinteso, presente.
In sala dal 4 gennaio.
Sherlock Holmes
E’ i l film più visto – i cinepanettoni son miseramente retrocessi (era ora!) –Sherlock Holmes, di G. Ritchle col celebre detective affiancato dal dottore (Jude Law) ad inseguire lo scienziato pazzo – tedesco (ma come la prendono i germanici la costante ironia sul loro passato nazista (sarebbe da studiare…)? –, che vuol far scoppiare la guerra mondiale. Si gira per l’Europa con stilettate velenosette sulla neutrale ed egocentrica Svizzera, ci si diverte con le sequenze en ralenti di pallottole e cannoni, tra fughe ed inseguimenti, ed Holmes che scazzotta in ogni modo come un “drago volante”. Bel mix di generi, come si usa adesso, e una venatura sentimentale, perché il dottore si sposa (ma la luna di miele è sempre rinviata). Alla fine…beh, il finale, per chi ancora non l’ha visto, non lo raccontiamo. Buon divertimento.