Settimana sociale dei cattolici 2024: al cuore della democrazia

È stato pubblicato il Documento preparatorio che apre il cammino verso l’appuntamento di Trieste nel luglio 2024: “Il futuro del Paese richiede persone capaci di mettersi in gioco”.
Settimana sociale dei cattolici 2024

La prima fase di preparazione della Settimana sociale dei cattolici 2024 va da luglio 2023 a giugno 2024. Sulla base del Documento preparatorio viene avviata una riflessione sulla democrazia in ogni Diocesi. I partecipanti alle Buone pratiche e ai Cantieri di Betania invieranno il contributo di riflessione al Comitato della Settimana sociale insieme ai delegati individuati. Verranno così selezionate alcune Buone pratiche.

La seconda fase di realizzazione avverrà a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024. È il cuore della Settimana sociale con Laboratori di partecipazione per i delegati, relazioni sui temi, momenti di apertura alla città come la Piazza della Democrazia.

È prevista poi una fase di generazione di nuove pratiche, nuovi stili di partecipazione fino al maggio 2025.

Quali sono i temi? Partecipazione e pace, lavoro e diritti, ecologia integrale, economia, migrazioni e diritto ad una vita libera e dignitosa per tutti. È possibile affrontarli in un processo che parte subito con il Documento preparatorio già pubblicato sul sito www.settimanesociali.it. Siamo invitati a riflettere «per condividere il presente e immaginare insieme il futuro, ricercando sempre nuove vie per costruire il bene comune».

In questo la Settimana sociale mostra di essere parte integrante del Cammino sinodale nella prospettiva di sviluppo del nostro Paese. Strumento di orientamento è la meditazione dell’Enciclica Fratelli tutti, base del nostro agire. Alcune parole devono diventare abituali nella nostra vita quotidiana: fraternità, amicizia sociale, pace, ospitalità, dialogo, tenerezza, creatività, cultura dell’incontro, riconciliazione, amore per il bene comune.

Attraverso i Laboratori di partecipazione devono emergere visioni comuni. Dobbiamo formare persone capaci di mettersi in gioco nella vita democratica e di vivere il potere come un servizio da condividere. La Settimana sociale dei cattolici in Italia, espressione usata per la prima volta, vuole fare spazio ai cristiani fuggiti da altri Paesi in guerra o nella miseria.

L’ Arcivescovo di Catania, Luigi Renna, Presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, ha affermato: «L’ astensionismo è uno dei fenomeni più preoccupanti, come il calo dei volontari. Piuttosto che soffermarsi su questo cahier de doléance è necessario mettere in evidenza nuove forme di partecipazione e riscoprire le tante nuove pratiche in ambito ecclesiale e di ispirazione cristiana mettendole in rete con le altre. Se ci limitiamo alla partecipazione elettorale ci rendiamo conto della povertà». (Avvenire, 24giugno 2023)

È necessario coinvolgere i giovani come a Taranto sulle comunità energetiche. Il tema del lavoro sarà centrale perché, come dice papa Francesco, un Paese è democratico quando assicura lavoro e diritti. Vanno incoraggiate cooperative di giovani, imprenditorialità, integrazione degli immigrati in lavori necessari e non occupati da altri. Da Trieste deve venire un messaggio di pace con accoglienza di chi fugge da guerre e persecuzioni.

Dobbiamo re-innamorarci della partecipazione mediante scuole di formazione sociale e politica di tipo nuovo, fondate su ascolto reciproco e pratiche laboratoriali. Mentre le narrazioni sociali raccontano oggi un’Italia “senza”: senza cittadini, senza abitanti, senza fedeli, senza lavoratori, vogliamo scorgere, con una lettura sapienziale, cosa c’è e cosa occorre risvegliare perché ci sia democrazia. Si tratta di percorrere la via cristiana verso di essa, che non mira alla questione del potere e delle decisioni, ma «si ferma davanti ad una domanda più radicale: che cosa può fare di noi una comunità aperta e generativa». (Famiglia cristiana n.28, 2023, p.3).

In conclusione: diritti pace, sviluppo. I cristiani si interrogano lungo le vie della democrazia. Questa forma di governo sarà al centro della Settimana sociale dei cattolici dal 3 al 7 luglio del 2024. Partecipare tra storia e futuro.

Nel passato è stato affrontato un tema simile a Firenze nel 1945: Costituzione, Costituente. L’ultimo affrontato a Taranto nel 2021: Il pianeta che speriamo: ambiente, lavoro, futuro nel 2021.

Oggi ci può guidare la Dottrina sociale della Chiesa che in Fratelli tutti di papa Francesco afferma: «Il tentativo di far sparire dal linguaggio la categoria di popolo, potrebbe portare a eliminare la parola stessa “democrazia“» (n. 157).

Occorre passare da una visione “mistica” o ideologica di popolo ad una “mitica”, intesa cioè come «un’identità fatta di legami sociali e culturali …in un processo lento, difficile…verso un progetto comune». L’ obiettivo è tornare protagonisti della partecipazione.

Le Settimane sociali sono partite con Toniolo nel 1907. Dopo diverse interruzioni, sono riprese stabilmente nel 1991.È una storia di partecipazione dei cattolici italiani alla vita sociale e politica dell’Italia. Essi hanno unito le loro esperienze nella vita sociale, nei luoghi di lavoro, attraverso associazioni, cooperative, sindacati, per rappresentare una forza al servizio del Paese.

Dopo ogni crisi un desiderio di impegno ed un salto di scala: dall’appello ai ” liberi e forti” di Sturzo del 1919, alla scrittura, insieme ad altri, della nuova Costituzione nel 1945, all’ancoraggio europeo nel 1991, all’ apertura ai giovani, donne, realtà del Terzo Settore con l’ecologia integrale di Taranto, fino alla cura della democrazia partecipativa di Trieste nel 2024.

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