Sequenza angelica – 1. Il racconto di Arcano Arcanjo

Ède noite. Notte. Tutto è accaduto di notte. È venuto ed ha parlato… di notte. Non abbiamo capito subito quel che aveva da dirci… Poi, pian piano, lo abbiamo sentito: Sciocchezze dice il canto sicuro e chiaro,/ il canto dell’oscurità è luce e faro. Ma… stiamo ben attenti. La notte non è… per modo di dire. È che potremmo stare qui per tutto il tempo ad occhi chiusi… Per fare cosa? Ad ascoltare… la storia, il racconto di un Arcano Arcangelo: così lui, Heleno Oliveira, il poeta, nostro amico, chiamava la sua voce poetica: l’angelo necessario della sua poesia. Il fatto curioso è che questo messaggero che attraverso Heleno abbiamo conosciuto non ha avuto messaggi da darci. Per questo, forse, non è un angelo teologico, ma si tratta di una creatura misteriosa che ci ha portato l’ascolto. Per questo vi chiediamo di chiudere le imposte degli occhi, del cuore, dell’immaginazione e lasciare scorrere – al loro posto – la parola. Si tratta di creare tra noi uno spazio dove la parola si possa di nuovo ascoltare. Questo si può fare. La storia di Arcano ascoltatore come singhiozzo forte e repentino appare lentamente e si snoda dall’origine – nero chiarore. A poco a poco la lucentezza del buio e la poesia che desiderai un giorno è esattamente uguale all’agonia Viene da dentro. In silenzio, levità, vaghezza, punta di coltello. Viene dal centro dalla piazza senza tempo. Per millenni nulla vidi perché urlavo. Il canto vuole il deserto. E antes que seja tarde faço assim. Chego sera lembranças. Ponho-me nalgum sìtio cheio de turistas. Rogo as mìnhas pragas, caminho sem parar. E as cinco da tarde vou ao Terreiro do Paço. Olhar. E prima che venga tardi, faccio così: arrivo senza ricordi. Mi metto in qualche posto pieno di turisti. Faccio gli scongiuri, cammino senza sosta E alle cinque di sera vado al Terreiro do Paço. A guardare.

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