I “Sentieri nascosti” di Marco Testi

In dialogo con Marco Testi, critico letterario e docente di letteratura, autore di un saggio di critica letteraria che spazia tra i grandi classici, testi poco conosciuti, la letteratura per l’infanzia. Un invito alla lettura per l’estate.      
Libri

La passione per i libri e la lettura accompagna da sempre la sua vita, fin da giovanissimo. Ed è diventata poi la sua attività professionale come critico letterario e docente di letteratura nei licei. Recentemente Marco Testi ha pubblicato per le Edizioni Fili d’Aquilone il saggio “Sentieri nascosti“.

Nel libro l’autore traccia una serie di percorsi di lettura: un viaggio affascinante e mai scontato tra libri di epoche diverse, grandi classici e testi da riscoprire. Un utile vademecum per quanti desiderano andare oltre i best sellers del momento e trovare, come lui stesso scrive, «una nuova visione del mondo. Non genericamente e astrusamente ottimistica, ma in grado di penetrare nell’apparente caos delle contraddizioni dell’oggi, creare nuclei di senso anche quando sembra che il senso non abiti più nelle terre d’occidente». Pubblichiamo qui l’intervista nella quale si racconta e presenta la sua ultima fatica letteraria ai lettori di Città Nuova.

libro-sentieri-nascosti-di-marco-testi Il suo libro vuole essere un percorso di lettura tra grandi classici della letteratura da riscoprire in tutta la loro attualità e testi ignoti al grande pubblico perché messi magari da parte dalla critica e dal mondo accademico. Come nasce “Sentieri nascosti”?
Per riscoprire quei sentieri della letteratura sepolti dall’incuria di letture unicamente ideologiche che, pur essendone coscienti – e questo era ancora più preoccupante – decretavano, in virtù dell’appartenenza alla stampa mainstream, l’oblio di testi considerati non in linea con quelle ideologie. Per recuperare una zona di letteratura messa da parte dalle mode e dai conformismi delle varie epoche.

Un capitolo a parte merita la scelta nel tuo libro di proporre letture che sembrerebbero per ragazzi, ma che nascondono, in realtà, risposte profonde alle eterne domande dell’essere umano… Qualche esempio?
Il profondo travisamento di Mary Poppins, che, come film, non ha nulla a che vedere con il testo della Travers, che in realtà si chiamava Helena Lyndon Goff: un racconto iniziatico in cui emerge con forza una sorta di spirito della terra che si prende cura per un attimo dei piccoli, che poi devono però fare la loro strada. Anche Il piccolo principe, ma questo è noto da sempre, non è solo una storia per ragazzi, ma l’accettazione della perdita, la presa di coscienza della sua ineluttabilità.

In un momento in cui l’Italia registra indici di lettura bassissimi, un testo di critica letteraria potrebbe sembrare un azzardo. È così?
Proprio perché in Italia non si legge, quella che chiamiamo a torto critica letteraria, e che è solo una forma di scrittura anche creativa, avrebbe una funzione fondamentale di invito alla lettura. Ma senza accademismi, senza spocchia, senza corteggiamenti del mercato; dire: “leggi questo, è bello e magari anche utile, per i motivi che dirò” sarebbe già un guadagno notevole. Io stesso parlo in questo libro di un testo, L’amore e l’occidente, di Denis de Rougemont, che non è un romanzo, né un racconto, né un libro di poesie. È un semplice studio (oggi diremmo ancora una volta a torto critica letteraria) sull’origine, per certi versi ancora imbevuto di mistero, della poesia d’amore in occidente. Con delle sorprese che ci porterebbero verso i Catari e secondo altri verso la poesia araba. Come si vede, un nuovo percorso di lettura ma anche di vita, che unisce elementi in apparenza lontanissimi tra di loro. Come quando un sentiero nel bosco ci porta in posti sconosciuti che non si vedevano all’inizio del nostro percorso.

“Sentieri nascosti” è certamente frutto della tua straordinaria passione per la lettura. Da cosa nasce? E come scegli le tue letture?
Sono un docente e nello stesso tempo un critico letterario militante da molti anni: le due cose non sono separate. L’amore per la lettura nasce da momenti di solitudine nel passaggio tra infanzia e gioventù. È un riparo che rischia però di renderti prigioniero se non ti apri al mondo e alle sue contraddizioni. L’insegnamento rappresenta un fortissimo antidoto contro il solipsismo culturale perché i ragazzi, siano studenti medi o universitari, ti chiedono un mondo di cose che non fanno parte solo della letteratura. Non te lo dicono e forse non ne sono coscienti fino in fondo, ma vorrebbero che la letteratura rispondesse alla domanda sul senso della vita. Altrimenti a quell’età potrebbe non interessargli. Se c’è qualcosa di più profondo e vitale, e tu riesci a faglielo capire, nella lettura, allora ti seguono. Quando fai ambedue i mestieri ti rendi conto che la letteratura è davvero vita. Due modi diversi, certo, ma che interagiscono nel grande mistero dell’esistenza.

Quale autore non può assolutamente mancare nella tua biblioteca ideale e perché?
Tra i più recenti Marilynne Robinson, con le sue Le cure domestiche: una delle più grandi scrittrici statunitensi d’oggi, tra l’altro teologa, che esprime il mistero di cui parlavo prima con una modalità nuova, semplice e nel contempo classica, quasi biblica per la capacità evocativa e la solidità narrativa, o, andando indietro nel tempo, il Tomasi di Lampedusa del Gattopardo, ma quello soprattutto dell’episodio della morte del protagonista, in cui si fa largo una presenza femminile che solo Fabrizio riesce a vedere nell’agonia, stupenda, quasi mariana, per certi versi, immagine salvifica dentro il capolavoro di uno scrittore assai scettico. E Elisabeth Costello, di Coetzee, premio Nobel per la letteratura, che in uno dei suoi episodi presenta il conto di una cultura che ha perso le fondamenta sacre, diventando pura estetica. E, ovviamente, per me, il Cantico di frate sole di Francesco d’Assisi, ancora oggi anticipatore e profetico, esempio di come l’espressione poetica riesca a far parte del suo tempo, ma insieme entrare in una dimensione che va oltre i secoli, diventando parte integrante dell’anima umana e dei suoi abissi.

SENTIERI NASCOSTI di Marco Testi, Ed. Fili d’Aquilone (pp. 141; € 15,00)

 

 

 

 

 

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