Semaforo verde per il governo tedesco

Il 66 % dei membri del partito Spd favorevoli a una nuova versione della “grande coalizione”. La locomotiva dell’Europa di nuovo in marcia con un nuovo esecutivo entro Pasqua
Kevin Kühnert

Sospiri di sollievo sono stati tirati un po’ in tutta la Germania nella giornata di domenica, dopo il conteggio dei voti dei membri dell’Spd. Il 66 percento dei suoi membri ha accettato il contratto di governo che i rappresentanti del Partito socialdemocratico avevano concordato con quelli dei due partiti cristiano-democratici (la Cdu federale della cancelliera Angela Merkel e la sua sorella bavarese del Csu). Dei 463 mila membri del partito, il 78 percento è andato alle urne. Con la decisione dei socialdemocratici la via è finalmente spianata per un nuovo governo in Germania.

Durante le ultime settimane, la parte più giovanile del partito, attorno al 28enne Kevin Kühnert, aveva cercato di mobilitare gran parte della Spd per votare contro una riedizione della “GroKo“, nome accorciativo per “grande coalizione“. Temeva che sarebbe successo come dopo le ultime legislature, che cioè la Spd di fronte al partito più forte della Merkel perdesse sostanza, perdesse il sostegno fra i cittadini tedeschi e ne uscisse sempre più indebolito.

I mesi passati sono così risultati una prova difficile per il partito. All’ inizio del 2017, Martin Schulz ha iniziato il suo compito nel ruolo di presidente del partito Spd e di candidato cancelliere, dando nuovo slancio e nuova speranza al suo partito. Alle elezioni federali di settembre, però, la Spd ha ricevuto il voto peggiore della sua storia. In seguito Schulz ha voluto lasciare il suo posto come preside del partito alla sua collega Andrea Nahles per facilitare la possibilità di un rinnovamento del partito.

Ma nello stesso tempo si è autocandidato per il posto di ministro degli Esteri bistrattando il suo collega Sigmar Gabriel – l’attuale ministro – smentendo una sua precedente promessa di non entrare in un governo con la Merkel. La votazione, atto democratico per eccellenza, era un tentativo di riguadagnare la fiducia della base del partito. Un grande rispetto per i membri del partito deve essere mantenuto per questa decisione, perché ovviamente hanno lasciato vincere la testa sul cuore: hanno votato avendo in mente il bene del Paese, non badando ai possibili svantaggi per il proprio partito. E tutto ciò nonostante i sondaggi indichino come ormai la metà dei cittadini tedeschi siano molto scettici verso una nuova GroKo.

Sei ministri del nuovo governo saranno Spd. Nei prossimi giorni il partito deciderà i nomi. Subito dopo al Bundenstag si potrà svolgere la votazione per l’elezione del cancelliere, di Angela Merkel. Di seguito si potrà incominciare la formazione del nuovo governo, che potrebbe giurare entro le prossime due, tre settimane. Avremmo così assistito al più lungo periodo di formazione di un governo nella storia del Paese.

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