Il segreto di un matrimonio duraturo

La scintilla di un primo incontro, alimentata durante 36 anni, è sfociata in un fuoco di vero amore.
matrimonio
Foto Pexels

Si erano incontrati su un treno, diretto a Milano, partito alle 6 di un freddo mattino: era martedì 3 novembre del 1987. In quel periodo lavoravano nella città lombarda. Snoopy aggiungerebbe: era una giornata buia e tempestosa, ma per loro fu l’inizio di una storia d’amore incredibile, che dura tuttora.

Venivano entrambi da due anni di fidanzamento con persone dalle quali erano stati profondamente delusi: ciò li aveva portati a decidere, per non soffrire in futuro, di rimanere single. Invece, come per magia, quel mattino si ritrovarono a parlare, a ridere, a raccontare tanti particolari della loro vita, perfino i sogni e i desideri, come se si fossero conosciuti da sempre.

C’era un unico scompartimento, che continuava a riempirsi di pendolari, di studenti e di lavoratori, ciascuno nel suo mondo e loro… a mille metri sopra il Cielo! «In due ore – mi dice Carla, sorridendo – io sapevo tutto di lui e lui di me! Addirittura fummo sorpresi quando una voce metallica annunciò l’arrivo a Milano: in fretta, Enrico scese prima di me, a Milano Lambrate, ma fece in tempo a chiedermi il numero del telefono fisso… Enrico aggiunge: «Memorizzai subito quel numero, che ripetevo ad alta voce, cercando una biro! Venerdì sera, quando sarei rientrato, un paese del parmense, avrei subito chiamato Carla per ritrovarci nel fine settimana». E così è stato!

Sono passati 36 anni da quel giorno, ma sempre loro festeggiano l’anniversario di quel primo incontro. Un anno dopo si sono sposati e poi, l’arrivo di due figli… Mi viene spontaneo chiedere ad entrambi qual è il segreto di un matrimonio duraturo e sereno per condividerlo con altre coppie. «Ogni coppia è un piccolo mondo in cui due perfetti sconosciuti s’incontrano, si innamorano e decidono di camminare insieme condividendo tutto, diventando una cosa sola, passando dall’Io al Noi.

Con l’arrivo dei figli questo mondo s’ingrandisce, si anima, si arricchisce, ma può subentrare la fatica, la difficoltà a ritagliarsi spazi per essere coppia, per prendersi cura di quel Noi, ma anche per coltivare passatempi e rapporti con gli amici». Dice Enrico: «Le mie partite a calcetto con gli amici erano fondamentali per me, come per lei il ritrovarsi con le amiche per mille iniziative».

Pur essendo molto diversi tra loro, hanno imparato nel tempo l’importanza di parlare dicendosi tutto, di ascoltarsi cercando di capire le ragioni dell’altro, di avere pazienza, ma anche di ricominciare dopo un litigio. Carla, a questo proposito, dice: «Tra i due, sono sempre la prima a chiedere scusa perché ristabilire l’armonia tra noi è più importante che avere ragione…». Enrico è riflessivo, saggio, divertente e ironico, amante della casa dopo tante ore di lavoro, delle piccole riparazioni domestiche. Carla è gioiosa, instancabile, amante della compagnia, dei viaggi, con tanti sogni e progetti da realizzare. Tra loro c’è rispetto e attenzione: hanno sofferto come tutti perché la vita è piena di imprevisti e di dolori, ma si sono sostenuti a vicenda.

Dice Enrico: «Due lutti improvvisi, in anni diversi, mi hanno portato a non credere in Dio come un tempo; Carla, invece, pur avendo sofferto forse più di me, ha una fede incrollabile, e spesso io rimango sbalordito dagli effetti che essa produce. Un aspetto molto importante per noi come coppia è ritagliarci spazi da vivere insieme, perché questo ritrovarsi crea unità, coesione. Poi avere cura del proprio aspetto, essere sempre in ordine, belli: è amore per sé stessi, ma anche per l’altro, è un gesto importante. Amare i parenti dell’altro, non parlarne mai male perché sono le radici da cui si proviene e alle quali si rimane legati sempre».

Dice Carla: «Quando mia mamma è rimasta allettata per tanti anni, Enrico mi ha permesso di curare sia lei che mio padre e questo mi ha fatto tanto bene. Li veniva a trovare e ci fermavamo a pranzo da loro. Mia mamma, quando ci salutava, mi diceva: “Non fare arrabbiare Enrico, mi raccomando!”. E mio marito aggiungeva ridendo: “Vedi, te lo dice anche tua mamma…”. Papà stravedeva per Enrico. Quante partite a briscola e poi con noi al mare fino a quella che sarebbe stata l’ultima estate con lui!

L’intesa nella coppia è come una casa che si costruisce con tanti mattoni e aiutandosi a vicenda, attimo dopo attimo, aspettando i tempi dell’altro. Per educare i figli bisogna essere uniti, non scoraggiarsi mai, conservare la pace e tenere sempre aperta la porta senza giudicare. I figli non sono una nostra proprietà, occorre distaccarsi nel modo giusto per permettere loro di volare. Diceva qualcuno: “Il mondo ti vuole rapido perché ti vuole sempre in orario”, ma per la famiglia questo non vale. Occorre tanto tempo per edificare una famiglia, perché dia vita a un legame profondo e duraturo fra i suoi componenti!».

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