Segni tra le pagine

La famiglia è il filo conduttore dell'ultimo numero del nostro quindicinale, con interviste ad esperti, esperienze, rubriche e spettacoli artistici. E poi un'inchiesta sul made in Italy e le contraffazioni alimentari per spingerci verso un consumo critico e consapevole. Sfoglialo con noi
Copertina del numero 3 di Città Nuova

È con lo sguardo rivolto alla famiglia che mettiamo i segni fra le pagine nel terzo  numero di Città Nuova. La sua Fragilità forte di fronte al potere emerge dall’intervista di Carlo Cefaloni a Fulvio De Giorni, docente di Storia della pedagogia all’università di Modena-Reggio Emilia, pubblicata a pagina 30. «Spesso la famiglia sperimenta la debolezza e la difficoltà – sostiene lo studioso –; ma proprio in questa fragilità si rivela la sua forza nel non restare indifferente alla sofferenza altrui, nel sanare le ferite rispondendo concretamente alla desertificazione delle coscienze prodotta, come afferma papa Francesco, dalla “nuova e spietata versione del feticismo del denaro e della dittatura di un’economia senza volto e senza uno scopo veramente umano” […]. Le famiglie si rivelano capaci di affrontare questo nuovo totalitarismo vivendo, ad esempio, la precarietà non solo come un impoverimento dovuto ai meccanismi economici ingiusti, che sono certamente da cambiare, ma anche come una risposta alternativa che si esprime nella logica della gratuità e del legame disinteressato che la tenerezza coniugale genera e custodisce».

Alla Vita in famiglia è dedicata la rubrica in cui Letizia Grita Magri risponde alle domande dei lettori. A pagina 27, condividendo le osservazioni di Luca, scrive che «si giudica la vita familiare come un fatto privato (…ancora!), da gestire individualmente, nei ritagli di tempo e di forze che rimangono al termine degli impegni “sociali”: lavoro, studio, rapporti di amicizia, interessi personali e quindi non si investe in “formazione permanente” […]. I coniugi invece hanno bisogno di essere sostenuti nelle battaglie quotidiane, con la necessaria razione di sostentamento, il necessario addestramento e a volte l’intervento dell’ospedale da campo… secondo la felice espressione di papa Francesco […]. Con molto piacere suggerisco a sposi e genitori cristiani (e non solo) di attivarsi nel richiedere informazioni presso le parrocchie, le diocesi, i movimenti ecclesiali e stimolare iniziative di approfondimento degli argomenti che ci stanno più a cuore: la comunicazione nella coppia, una sessualità pienamente umana, l’educazione dei figli, il consumo critico».

Già, il consumo critico. Il primo piano di Paolo Lòriga, a pagina 8, è dedicato al Made in Italy, a tavola un falso amico. Nell’inchiesta, centrata sulle importazioni alimentari a basso costo, il giornalista scrive che «in varie parti d’Europa i suini sono alimentati senza alcun controllo, le cagliate industriali vengono importate per produrre mozzarelle “senza latte”, il pane arriva in Italia in crescenti quantitativi, talora congelato o cotto in forni scaldati dando fuoco a vecchi pneumatici». In questo allarmante contesto, cosa possono fare le famiglie? Lòriga individua tre mosse: «Leggere l’etichetta prima di qualsiasi scelta di acquisto, scegliere quei prodotti con la chiara esplicitazione dell’origine, privilegiare i luoghi di vendita diretta dei prodotti da parte degli agricoltori».

I bambini italiani sono Tutti pazzi per Violetta, ma i loro genitori possono guardare all’ultima telenovela della Disney con gli occhi di un papà-giornalista, Gianni Bianco, che a pagina 24 scrive: «Violetta è a un passo dal diventare maggiorenne, vive gli amori della sua età, ma è diventata il modello non tanto delle sue coetanee, quanto piuttosto di piccole donne in età da grembiule. Gli psicologi sembrano essere d’accordo sui rischi che possono correre queste bambine che, mentre imparano a leggere e scrivere, devono confrontarsi, tramite la telenovela, con il linguaggio complicato delle relazioni adolescenziali. Si parla di precocizzazione […]. E in effetti, non è raro notare che la V-lover “precoce”, finisca per imitare finanche le smorfie e i tic del proprio modello più avanti negli anni e nelle relazioni con l’altro sesso. Ed è in questi momenti che devono entrare in scena i genitori, pronti nello smontare criticamente il meccanismo, restituendo Violetta al suo mondo di amori contrastati e invidie, e i figli alla propria realtà».

Una famiglia di ieri e di oggi: è il titolo con cui Giuseppe Distefano recensisce a pagina 63 il nuovo musical di Daniele Ricci e Valerio Longo, “L’Atteso”, centrato sulla vita della famiglia di Nazaret: «Il linguaggio contemporaneo di Longo determina uno spettacolo ad alto voltaggio corale, con movimenti e gesti netti, vibranti, ricercati, che animano i danzatori, per trasmettere, in chiave moderna, la storia della Sacra famiglia. Il legame evidenziato da Ricci vuole essere quello tra una realtà d’amore di duemila anni fa incastonata nella prospettiva di storia della salvezza, e i sentimenti di oggi».

Il modello della famiglia di Nazaret è al centro di una bellissima pagina di spiritualità, pubblicata a pagina 41, dove sono riproposte alcune meditazioni del vescovo Klaus Hemmerle sotto il titolo Famiglia-comunità in cammino: «Il Dio che vuole chiamarci a far parte della sua divina Famiglia può rendersi comprensibile a noi solo costituendo una famiglia, vivendo in una famiglia, in una comunità, in una convivenza basata sull’amore […]. Questa comunità umana è, però, comunità in cammino. Maria e Giuseppe sono in cammino con Gesù. Questo essere in cammino non si esaurisce solo nel fatto che qui sulla terra noi non abbiamo stabile dimora, ma dobbiamo sempre e continuamente andare oltre, sino al raggiungimento della patria celeste. Essere in cammino ha anche un altro significato […]: la famiglia di Dio sulla terra deve allargarsi sempre di più, finché tutti siano una sola cosa e così il mondo possa credere».

50 anni fa su Città Nuova, nella rubrica a cura di Gianfranco Restelli a pagina 45, l’allora direttore Spartaco Lucarini intervistava don Giacomo Alberiore a proposito del progetto di una traduzione dell’intera Sacra Scrittura a sole mille lire in vista del lancio in Italia della campagna “La Bibbia in ogni famiglia”. Eccone uno stralcio: «La Bibbia – ci dice don Alberione – è la parola di Dio, scritta da uomini ispirati, ed è il libro perennemente attuale. (…) La Bibbia non si diffonde come un libro comune, non è industria, né commercio; per questo non è il successo editoriale che ci interessa: è il libro di Dio e dell’umanità che porta il messaggio della salvezza in ogni casa».

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