Segni tra le pagine

Nel nuovo numero del nostro quindicinale è la famiglia ad essere protagonista: dall'intervista a mons. Bregantini in vista della 47esima Settimana sociale di Torino alla storia di due ragazze che si scoprono sorelle. Mentre il reportage fa il punto sulla Gmg di Rio e il primo piano è dedicato al tema della legalità. Buona lettura!
Città Nuova rivista n. 17

Tempo di ricominciare, scrive Gabriele Amenta a pagina 24 del nuovo numero di Città Nuova che accompagna il nostro rientro dalle ferie: «Si vorrebbe che ci fosse un po’ di vacanza ogni mese, ogni settimana, ogni giorno senza essere travolti dalla centrifuga quotidiana di impegni, figli, lavoro e riuscire a prolungare gli effetti benefici oltre il fatidico mese di agosto». C’è da sperare che le attenzioni alla famiglia e ai figli non siano limitate al breve periodo di riposo, ma siano programmate per l’intero anno.

"La famiglia, speranza e futuro per la società italiana" è il titolo della 47ª edizione della Settimana sociale dei cattolici italiani che si svolgerà a Torino dal 12 settembre. All’evento sono dedicate le pagine 20-22 con l’intervista di Paolo Lòriga a mons. Bregantini: La famiglia soluzione alla crisi. Afferma il presule che «la famiglia non è più una questione clericale o cattolica ma antropologica, riguarda tutto l’uomo e tutti gli uomini (…). La famiglia è una tematica universale e nient’affatto moderata, perché la si vede come la chiave risolutiva di tutto il problema sociale (…): se risolvi i problemi della famiglia, risolvi i problemi della società. E non ci può essere l’una senza l’altra».

Alla famiglia di Emma e Charles Darwin, il teorico dell’evoluzionismo, è dedicato il saggio di Giulio Meazzini a pagina 68: «Caro mio, fatti coraggio – sono le parole del padre di Darwin – non puoi vivere questa vita priva del calore di amicizie e figli. Immaginati invece una graziosa tenera moglie su un divano, con un buon fuoco e libri e magari musica». Nonostante la tenera moglie fosse molto turbata per le posizioni agnostiche di Charles («sarei davvero infelice se pensassi che tu ed io non possiamo appartenerci per l’eternità»), «Emma sapeva essere tollerante e capace di intessere col marito un dialogo fatto di amore, intelligenza e rispetto che durerà tutta la vita».

L’amico è più di un fratello: è il titolo dell’anticipazione di Giovanni Casoli, pubblicata a pagina 71, del libro del russo Florenskij, dedicato all’amicizia «come nascita misteriosa del Tu» e come «luogo nel quale incomincia la rivelazione della Verità», che non è raggiungibile dall’io isolato, ma solo dalla persona protesa in rapporti profondi (…). Soltanto l’amore unisce le creature con Dio e una con l’altra in unità di pensieri».

Mia sorella è figlia unica: è la storia, scritta da Rossana De Lorenzo a pagina 36, dell’incontro di due sorelle date in adozione a famiglie diverse: «Questo nostro ricongiungimento è stato un disegno voluto da Maria, la Mamma che tutto può e che ci ha portate a nostra insaputa e a distanza di un mese soltanto l’una dall’altra, nella primavera del 2011, a Medjugorje (…). La nostra famiglia si è allargata magicamente e io so ormai che avere una sorella è poter contare su un’altra “te” per sempre».

Ricongiungere i sequestrati con i loro familiari è la missione dello sceicco egiziano Mohamed Ali Hassan Awwad. «Al suo coraggio si deve la liberazione di oltre 350 vittime dei sequestri nel Sinai», scrive a pagina 32 Adriana Masotti nell’articolo Lo sceicco e i predoni del Sinai. «Non tace, lo sceicco, le minacce e gli attentati subiti. Ma ci tiene a spiegare il motivo della sua azione: «Abbiamo fatto questo lavoro solo per Dio, perché l’Islam ci chiede di cancellare l’ingiustizia, se possiamo farlo».

«Dove ci invia Gesù?»: È la domanda del papa ai giovani a conclusione della 28ª Gmg, riproposta da Michele Zanzucchi a pagina 28 ne La sfida del dopo Rio; continua il papa: «Non ci sono confini, non ci sono limiti: ci invia a tutti. Il Vangelo è per tutti e non per alcuni. Non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. È per tutti. Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore del suo amore».

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