Segni tra le pagine

Un primo piano sulle prospettive politiche, sociali, economiche e spirituali del nuovo anno, a cura di autorevoli firme della nostra rivista. Un reportage su Teramo, centro di cultura e solidarietà, rubriche ed esperienze: sfoglia il nuovo numero
Copertina Città Nuova 01/2013

Un nuovo anno inizia tra aspettative e perplessità. Nel Punto, con cui si apre il primo numero della rivista, le parole del direttore si insinuano tra le nostre speranze e i timori di nuove illusioni: «Non ci si può aspettare che un uomo solo, una donna sola possa salvarci dal peggio. Sarà uomo o donna della provvidenza colui o colei che saprà mettersi assieme agli altri per lavorare al bene comune. L’augurio che possiamo rivolgerci reciprocamente per il 2013, allora, è quello di trovare tra di noi tanti uomini e tante donne della Provvidenza: chiunque sia responsabile del proprio pezzo o pezzetto di società può essere tale».

Donne e uomini di tal fatta vivono a Teramo, la città tra due fiumi, raccontata nel reportage di Aurelio Molè a pagina 48: «La diocesi è in prima fila per i nuovi poveri ed ha inaugurato un supermercato dove è possibile acquistare gratis con un’apposita tessera magnetica generi alimentari di prima necessità e prodotti per l’igiene personale e della casa». Non di solo pane si vive a Teramo, ma anche di cultura: dal 1985 l’associazione Centro ricerche personalistiche porta avanti la proposta del grande filosofo Emmanuel Mounier con servizi di biblioteca, un laboratorio musicale, convegni. Il centro giovani Kairos, nato da un’intuizione del vescovo mons. Seccia, realizza «mostre, presentazioni musicali, concerti di musica contemporanea e classica. E anche cineforum, corsi di fotografia, lingue straniere, disegno per fumetti, informatica, presentazioni di libri, convegni, mostre».

Si tratta di attraversare insieme gli impervi sentieri della vita: Siamo in cordata, come spiega Donato Chiampi, appassionato di alpinismo, a pagina 36: «A nessuno è mai passato per la testa di buttarsi nel vuoto per vedere se il compagno lo trattiene, ma la fiducia è tale che viene riposta la propria vita nell’altro […].Siamo in cordata. Quando usiamo questa semplice espressione stiamo dicendo: Sei nelle mie mani, fidati al cento per cento, ti salvo da ogni pericolo, non sei solo, ti assicuro, con te vado in alto».

Lo hanno capito gli studenti di alcuni istituti superiori di Palermo, Velletri e Genzano di Roma, coinvolti nel progetto “Dare per salvaguardare l’ambiente”, illustrato da Mariagrazia Baroni a pagina 30 nell’articolo L’energia sostenibile dell’altro: «I piccoli atti, quali lo spegnere la luce in casa o gli apparecchi in stand by o il chiudere il rubinetto dell’acqua, hanno il loro corrispettivo in termini di risparmio economico (10 centesimi) ed acquistano un valore aggiuntivo se si sostengono, con il risparmio corrispondente, nuovi progetti come le borse di studio per altri ragazzi disagiati promossi da School mates, un progetto che promuove una rete tra le scuole». Gli effetti degli atti del risparmio non tardano a farsi sentire anche sulla bolletta. «Un ragazzo si era proposto di fare 150 atti di risparmio energetico – racconta la professoressa –, col risultato che quando ha raggiunto l’obiettivo ha continuato a farli lo stesso perché ormai era un’abitudine, dopo aver costatato un effettivo risparmio sulla bolletta di 50 euro in 2 mesi».

Insieme al risparmiare sull’energia, si incomincia a dire Basta con l’usa e getta: Lorenzo Russo informa, a pagina 55, che «in Olanda sono nati i primi repair cafè, locali cioè dove riparare oggetti in modo totalmente gratuito, davanti una tazza di caffè o di tè. Chiunque può portare un oggetto rotto o non funzionante e trova un esperto che mette a disposizione la sua professionalità per risolvere il problema. Chi porta un oggetto da riparare, diversamente da come succede quando si va in un negozio, […] assiste, impara, scambia due chiacchiere, aiuta con le proprie mani e va via soddisfatto per aver trascorso il tempo coltivando la propria cultura del fai-da-te».

Creatività nata dalla crisi. Crisi che non deve bloccare i progetti di amore e di famiglia dei giovani. Sara Fornaro ha raccolto, a pagina 24, alcune testimonianze di sposi che con le loro scelte paiono gridare: «Noi scommettiamo sul futuro». Dice Maria Grazia, sostenuta dal marito Gaetano: «Questo è il momento migliore per fare un figlio: potrò accudirlo io, visto che non lavoro. È un salto nel buio, ma per noi questo bambino è una scommessa per il futuro, un segno di speranza». «Il segreto, confidano Paolo e Tatiana, è la certezza che Dio è con noi. Basta vivere giorno per giorno con amore e un po’ di fantasia, sicuri della provvidenza e della vicinanza di altre famiglie con cui condividere abiti e difficoltà».

Questa, scrivono a pagina 26 Maria e Raimondo Scotto nella rubrica Vita da Sposi, è «la preziosa eredità che dobbiamo lasciare ai figli: non tanto il benessere economico (l’attuale situazione economica è una preziosa occasione per ribadire questo), ma la bellezza di saper stare insieme, aldilà dei nostri caratteri, con fedeltà, con generosa e totale accoglienza, e di saper godere delle semplici gioie della vita».

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