Segnali di speranza in terra tedesca
Si è concluso a Monaco di Baviera il Kirchentag, manifestazione ecumenica promossa da 17 chiese cristiane di Germania.
Una triplice speranza, quella che è emersa a conclusione del Kirchentag, manifestazione promossa e sostenuta da 17 chiese cristiane radunate nella Ack della Germania, svoltasi a Monaco di Baviera dal 12 al 16 maggio. L’appuntamento, quest’anno alla sua seconda edizione, recava con sé una novità: la notevole ed importante collaborazione delle Chiese ortodosse tedesche.
I tre fronti sui quali l’assise ecumenica ha aperto grandi spiragli di luce vanno da quello all’interno delle chiese, con la presa di coscienza del ruolo cristiani nel mondo di oggi, all’ambito ecumenico, dove si è visto che una forte e profonda comunione è non solo possibile ma già esiste; e infine la società, nella quale i cristiani sono pronti ad impegnarsi per il bene comune soprattutto in un momento in cui si è alla ricerca di punti di orientamento, come hanno sottolineato le più alte personalità politiche tedesche della Germania, dal presidente Köhler alla cancelliera Merkel.
Oltre 3.000 eventi hanno caratterizzato questo incontro ecumenico, che ha visto la partecipazione di più di 130 mila visitatori fissi a cui vanno aggiunti 11 mila partecipanti giornalieri. Diversi i temi affrontati: la crisi economico-finanziaria, la pace, la guerra in Afghanistan, la situazione delle Chiese e dell’ecumenismo, nonché il dialogo interreligioso con gli ebrei e i musulmani.
Tra i diversi forum uno è stato animato da esponenti di movimenti e comunità cristiane da anni promotori di “Insieme per l’Europa”. Tra questi Ulrich Parzany di Pro Christ, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di sant’Egidio, il vescovo luterano Johannes Friedrich e la presidente dei Focolari, Maria Voce. Dai loro interventi risultava evidente l’esperienza di comunione oramai decennale vissuta dalle diverse realtà ecclesiali da loro rappresentate e da tante altre per le quali non si può che andare avanti nella ricerca della comunione.
Lo ha confermato mons. Robert Zollitsch, presidente della Conferenza episcopale tedesca, secondo il quale il cammino del dialogo ecumenico ha "un obiettivo inequivocabile": quello di compiere ogni sforzo per raggiungere l’unità dei cristiani. "Tra le persone ci saranno sempre differenze di interessi e di parere – ha riconosciuto il porporato -: la nostra umanità è caratterizzata dalla pluralità. Per evitare divisioni e isolamento, abbiamo bisogno di una forza che crei l’unità, che superi tuttavia le nostre possibilità umane", ossia "Gesù che prega per noi affinché troviamo in Dio l’unità che non riusciamo a ‘produrre’ da soli".
E qualcuno notava che ormai l’ecumenismo in Germania non è più una questione bilaterale, cioè che coinvolge evangelici e cattolici, ma, grazie alla nutrita presenza degli ortodossi ed anche di altre chiese, sta assumendo una dimensione multilaterale.