Sedriano, comune lombardo sciolto per mafia

Un triste primato quello della cittadina dell'hinterland milanese: indagato il sindaco per voto di scambio e corruzione mentre il sospetto che gli appalti pubblici siano stati dirottati a favore di cosche della 'ndrangheta si arrichisce di prove e nuovi fatti
Una volante della polizia a Milano

Sedriano è il primo comune nel milanese sciolto per infiltrazioni mafiose. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno, per consentire  «le operazioni di risanamento delle istituzioni locali, nelle quali sono state riscontrate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata».

Il sindaco Alfredo Celeste del Pdl era stato eletto nel 2009 eattualmente risulta indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul voto di scambio. Una specie di catena di sant'Antonio che parte dall’ex assessore regionale Domenico Zambetti. Per la Procura, Celeste si sarebbe prestato gli interessi di due imprenditori legati alla ‘ndrangheta, tale Eugenio Costantino affiliato al clan Di Grillo-Mancuso, e noto titolare titolare di un negozio “Compro Oro”. Con lui anche Silvio Marco Scalambra, chirurgo e titolare di cooperative. I due guarda caso sono rispettivamente, padre e marito di due consigliere di maggioranza a Sedriano, Teresa Costantino e Silvia Fagnani. Logico quindi lo scioglimento per infiltrazione mafiosa anche se, manca ancora l’atto del Quirinale, che però avverrà in tempi brevissimi.

Il futuro prossimo del comune sarà governato da un commissario prefettizio che guiderà l’amministrazione fino alle prossime elezioni. Intanto per Celeste, 60 anni, insegnante di religione, già vice coordinatore provinciale Pdl, arrestato nell’ottobre del 2012 assieme a Zambetti, Costantino e Scalambra, nel gennaio scorso, dopo tre mesi agli arresti domiciliari, è tornato a governare il Comune. Il primo cittadino continua a proclamarsi estraneo alla vicenda, resta in carica e non ha alcuna intenzione di dimettersi. 

Ancora alcuni giorni fa  il pm Alessandra Dolci aveva chiesto che fosse sottoposto alla sorveglianza speciale, ma il Tribunale aveva aggiornato l’udienza al 27 novembre. Entro la fine di ottobre, invece, si attende la decisione del gup che stabilirà se rinviare a giudizio Celeste, oppure se archiviare la sua posizione. Nell’aprile scorso, in comune si era insediata la commissione prefettizia, che per tre mesi ha esaminato tutti gli atti compiuti dal consigli e dalla giunta, per verificare l’esistenza di infiltrazioni mafiose. A luglio, la commissione ha inviato al ministro Alfano la sua relazione. Da qui la decisione di sciogliere il Consiglio.

Secondo Florindo Oliverio, segretario generale Fp Cgil Lombardia. le vicende giudiziarie legate al comune di Sedriano e ovviamente al sindaco Celeste, fa supporre che gli appalti pubblici sono affidati direttamente alle cosche, cioè alla criminalità organizzata sarebbe affidata dall’amministrazione comunale l’intera gestione del territorio.

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