Se vivessimo tutti insieme?

Tra le uscite di questo weekend la vecchiaia è raccontata da due pellicole: una commedia francese, intelligente e spiritosa, e l'ultimo lavoro di Clint Eastwood. Dedicato ai bambini, "Le cinque leggende"
Clint Eastwood

Ancora una decina di titoli nell’affollato periodo pre-natalizio. Il mondo della vecchiaia vede due commedie intelligenti, con il loro stile, spiritose.

Se vivessimo tutti insieme? è una commedia molto francese, diretta da Stéphane Robelin. Quattro amici che hanno raggiunto la vecchiaia e non si arrendono. Nessuno ha voglia di finire all’ospizio e allora decidono di vivere tutti insieme. Non è facile, alla loro età. Ma la vita va presa con umorismo scintillante, cosa che al film certo non manca. E se una punta di dolore c’è sempre, tutto si risolve con la pacifica accettazione della vita e con la presenza di un giovane studente a far da spartiacque fra le generazioni. Di una verve misurata e molto piacevole. Della serie, il giusto ésprit francese.

Di nuovo in gioco, diretto da Robert Lorenz, vede il ritorno di Clint Eastwood solo come attore, ma la sua mano si sente anche nella regia. Film asciutto, storia di un anziano talent scout di baseball che non si arrende all’età. Ruvido e impacciato anche con la figlia Nickye, Gus non demorde. Nella storia si inserisce ovviamente anche un tocco sentimentale (della figlia). Il mito americano dell’eterna giovinezza e dell’uomo che si fa da solo è reso al solito perfettamente da un Clint che questa volta fa qualche sorriso in più. Grande attore, basta un’alzata di sopracciglio per far vivere una scena, senza paura di mostrare tutte le sue rughe. Non un capolavoro, intendiamoci, ma una commedia gradevole del sempiterno ottimismo americano.

In Italia, è uscito un film pre-natalizio di sapore diverso dal solito, privo di scurrilità e doppi sensi, una volta tanto. Una famiglia perfetta, diretto da Paolo Genovese, ruota attorno alla prestazione attoriale di Sergio Castellitto, nei panni di Leone, un cinquantenne potente e solo che per natale affitta l’affetto di una compagnia di attori a recitare la parte della sua famiglia. Finzione e realtà si incrociano, come è in uso in operazioni del genere. Il cast brilla per ironia, da Claudia Gerini a Carolina Crescentini, da Marco Giallini ad Eugenio Franceschini. C’entrano pure Francesca Neri e Ilaria Occhini. Vecchie e nuove leve insieme. Qualche calo di vis comica si nota ed il finale è quasi infinito, ma nel complesso il film ha un suo ritmo piacevole, equivoci divertenti e sparge qua e là tocchi di minima saggezza sull’amore e l’unità familiare. Una rimpatriata del cinema nostrano senza troppe pretese se non quella di divertire con un certo gusto non pesante. Il che non è poco. Bravissimi i due ragazzini-attori.

Fra gli altri titoli in uscita, ricordiamo: L’amore è imperfetto di Francesca Muci, che esaspera le varie dinamiche psico-sessuali dell’amore. Un po’ troppo mentale e non molto originale. Del filone intellettualistico. Avventura mozzafiato sia in Lawless, storia sul proibizionismo degli anni Trenta americani, spietato e dinamico, e The Grey con un grande Liam Neeson, storia di lavoratori sperduti in Alaska a lottare contro il clima e i lupi.

Favole a più non posso ed effetti speciali in Le 5 leggende, per i bambini nel corpo e nello spirito. Divertente.

Infine, cinema sociale italiano sia in Cosimo e Nicole di Francesco Amato, con Riccardo Scamarcio e Clara Ponsot, innamorati sullo sfondo del G8 a Genova, e sia "Itaker", vicenda degli emigranti italiani in terra tedesca con Michele Placido (onnipresente) e Federico Scianna.

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