Se la mensa la pagano le maestre

Nell'assenza di appositi provvedimenti del comune di Adro, nel bresciano, il dirigente scolastico, le maestre e il personale tecnico e ausiliario dell'istituto comprensivo «Gianfranco Miglio» si sono autotassati per consentire a tutti gli alunni di usufruire dei servizi di trasporto e della mensa
scuola gianfranco miglio di adro

«Quando le istituzioni si rifiutano di fare il proprio dovere, ci sono persone buone, generose che si sostituiscono per compierlo», comincia così la telefonata di un amico per segnalare l’ennesimo caso, sempre lo stesso, di miopia politica che si vive ad Adro, comune del bresciano, guidato da una giunta leghista.

Il caso è “nato” tre anni fa, con la decisione del sindaco Oscar Lancini di non dare da mangiare ai bimbi i cui genitori non avessero pagato la retta della mensa. A quella decisione seguì il gesto dell'imprenditore-benefattore Silvano Lancini che sanò il debito di 8.600 euro, guadagnandosi anche la nomina a cavaliere della Repubblica.

A seguire vennero la Caritas e singoli benefattori, che hanno pagato le rette della mensa fino a novembre 2012. Poi i volontari hanno deciso di inchiodare il comune alle proprie responsabilità, invitandolo a tutelare le fasce deboli. «Le famiglie in difficoltà economica sono già state messe nella fascia bassa di spesa – aveva detto il sindaco – e spendono poco più di un euro a pasto. Come si fa a spendere meno?». 

Ma la ex insegnante Romana Gandossi aveva ricordato che certe famiglie non riescono nemmeno a pagare l'affitto e che con due o tre figli a scuola è difficile trovare 60 o 90 euro al mese per la mensa. A novembre le famiglie dei bambini in difficoltà con i pagamenti erano dodici, ora sono già quindici. Sono soprattutto famiglie straniere, «ma ci anche alcuni casi di cittadini italiani – racconta Romana Gandossi – alle quali la crisi economica ha portato via l'occupazione e con essa lo stipendio. Sono persone conosciute e inserite nel contesto di Adro, dove spesso vivono ormai da anni, e i loro redditi Isee veleggiano attorno allo zero. Sono casi di difficoltà vera».

Così la nuova decisione: fino alla fine dell'anno scolastico una decina di operatori della scuola – tra cui il dirigente scolastico Gianluigi Cadei, le maestre e il personale tecnico e ausiliario – hanno deciso di dare trenta euro a testa ogni mese, per consentire a tutti gli alunni dell'istituto comprensivo «Gianfranco Miglio» di usufruire dei servizi di trasporto e della mensa.

Ancora una volta viene evitato ai bambini il rischio di rimanere senza pasto. Ma, fa notare qualcuno in paese, resta l'imbarazzo per il comportamento dell’amministrazione comunale. «L'autotassazione – sottolinea la Gandossi – è uno splendido gesto, concreto e silenzioso, di grande solidarietà. Ancora una volta, però, ad Adro, la carità dei singoli è costretta a sostituirsi ai servizi che devono essere erogati dal Comune. E parliamo sempre di quindici bambini su un totale di ben seicento». L'importante «è garantire il servizio a tutti i bambini – ha commentato una maestra dell'istituto comprensivo -; preferiamo non fare dichiarazioni sulla vicenda mensa. Quello che avevamo da dire lo abbiamo fatto attraverso questa autotassazione».

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