Se il cucciolo mordicchia le mani del padrone

Ci sono giochi, all'apparenza innocui, che tuttavia non andrebbero incentivati perché possono portare il cane ad assumere cattive, e pericolose, abitudini. Come familiarizzare anche con i gatti, i furetti e i conigli domestici
Cane

Tra i giochi che possiamo fare con il nostro cane ne esistono di diversi e con diverse finalità: da quelli spontanei e di puro movimento che servono a stabilire confidenza e sintonia con il nostro amico a quattro zampe a quelli più strutturati e che utilizzano oggetti, che invece aiutano ad impartire delle regole, a rendere chiare alcune nostre necessità, o che aiutano la socializzazione. Altri, infine, più complessi, stimolando in un certo modo l’animale, costituiscono più un addestramento che un vero e proprio gioco e sono finalizzati ad ottenere obiettivi ben definiti. Giusto per fare un esempio e chiarire quanto detto, se nel gioco riconosciamo una scala di difficoltà, dal giocare a nascondino si può arrivare fino al cane da soccorso professionista.

È chiaro che anche l’età, la razza e l’eredità genetica del nostro animale, le sue naturali attitudini e caratteristiche, le condizioni fisiche e le sue abitudini, il contesto familiare ed ambientale in cui vive sono importanti fattori da considerare quando si scelgono dei giochi, soprattutto se questo deve servire oltre a rilassarsi col proprio animale anche ad impartire regole ed educazione. Inoltre, bisogna sempre tenere ben presente che i cani non sono esseri umani o bambini e che più conosciamo le diversità che ci distinguono, più il gioco diventa piacere e divertimento per l'animale e il padrone e quindi anche formativo.

Sapere come comportarci con i nostri amici a quattro zampe, dunque, può servire ad evitare molti imprevisti. E volendo sintetizzare qualche regola possiamo dire che è bene proporre con entusiasmo all’animale giochi divertenti anche per noi, in modo che la gioia sia condivisa; non punirlo, né sgridarlo se non esegue bene un gioco, ma premiarlo sempre dopo un’esecuzione. È sempre buona norma supervisionare il gioco tra bambini e cani, usare sempre lo stesso oggetto per ciascun gioco e non impiegare oggetti d’uso comune per evitare che l’animale possa imparare a distruggerli o a maltrattarli, o, se non è possibile evitare ciò, utilizzarli solo all’esterno. Non bisogna mai togliere un oggetto dalla bocca del cane, né lasciargli l’iniziativa al gioco e nemmeno cimentarsi in giochi troppo “fisici” come il rincorrersi o il tiramolla.

Esiste, infatti, un gioco che spesso (ma oserei dire anche “sempre”) osservo nei cuccioli che vengono in ambulatorio per la prima visita ed è il cosiddetto “tiramolla”. Si tratta di mordicchiare le mani, i piedi, le scarpe o di strattonare i pantaloni. Il mordicchiare è un atto naturale nei cuccioli, soprattutto nel periodo della dentizione, ma è nostro compito non incentivarlo, bensì contenerlo, poiché tale istinto se sostenuto, in età adulta può sfociare in comportamenti che affermano la dominanza dell’animale sull’uomo. Infatti, da tale gioco il cane potrebbe imparare che mordere, strappare, lottare, vincere a tutti i costi sono cose buone, e che noi approviamo, visto che le permettiamo, le incoraggiamo ed addirittura ci divertono. È quindi un gioco sconsigliato se non si è esperti o se non si è ancora creato un buon rapporto con il proprio cane, e di sicuro va evitato con i cani da combattimento o da guardia e con gli animali che dovranno vivere in casa con i bambini. Mentre il tiramolla è un gioco molto apprezzato dalla maggior parte dei cani, la lotta spettacolare, invece, (quella che viene ingaggiata col proprio padrone) è meno gradita. Si tratta di un combattimento finto in cui bisogna portare l’avversario con la schiena a terra per almeno tre secondi. Anche il significato di questo gioco è molto delicato e le conseguenze di una regia non adeguata possono essere molto pericolose. Va, quindi, evitato come il precedente soprattutto nei cuccioli in formazione e negli anziani.

Anche per il gatto vale quanto detto per il cane sia sui significati sia sulle conseguenze del gioco stimolato o condotto in un certo modo. In più dobbiamo considerare che il gatto è un predatore e che il gioco costituisce per lui una sostituzione della predazione e, siccome i felini predano per nutrirsi, un eccellente gioco può essere la distribuzione di cibo un po’ ovunque in casa. Se poi lo si nasconde in scatole o altre soluzioni in modo che l’animale è spinto a cercare per mangiare, il divertimento è assicurato. In tal modo non solo il gatto non si annoia, ma mima quanto accade in natura (il gatto riserva circa 3 ore della sua giornata alla caccia per nutrirsi). Ancora, possiamo arricchire l’ambiente con buste o palline rumorose, o appendere fili e sospendervi degli oggetti o lasciare tappi o oggetti nuovi per casa che stimolano la proverbiale curiosità del gatto. Anche noi possiamo partecipare al gioco utilizzando giocattoli che stimolano la corsa, il puntare o il saltare. A tal fine un’asticella con giochi attaccati ad un’estremità sono l’ideale anche per evitare che il gatto giochi con le nostre mani o i piedi. Anche nascondere il cibo nelle palline o in scatole forate può prevenire gli agguati diretti contro i padroni.

Anche i furetti dedicano molta parte della loro giornata al gioco, ma bisogna fare attenzione ad organizzare gli spazi ove vivono in modo che non possano avere accesso a luoghi o oggetti proibiti che possano rivelarsi pericolosi. Questi animali sono degli ottimi arrampicatori ed amano nascondersi. Tunnel di plastica e tasche di stoffa, palline di gomma o plastica dura o di carta, bicchieri di plastica o scatole di cartone possono essere impiegati per nascondere cibo e costituire così una fonte di distrazione e di divertimento. Osservarli e partecipare al gioco significa rafforzare il legame e ridurre il rischio di avere animali stressati o poco socializzati e quindi pericolosi anche per gli stessi padroni.

Lo stesso si può affermare per i conigli e le cavie che pur essendo animali paurosi sono capaci di interagire con i propri padroni e sono capaci di svolgere giochi che spesso consistono in corse e saltelli. Il gioco aiuta il coniglio a mantenere un equilibrio fisico e mentale necessario per un sano rapporto uomo-animale. Anche con questi animali vale la regola del premio a fine gioco come rinforzo positivo valido non solo per il momento gioco, ma anche per l'educazione dell'animale.

In conclusione il gioco è un ottimo strumento per educare e rendere più sano ed equilibrato il rapporto e la convivenza uomo-animali, è fonte di divertimento per entrambi, nonché un ottimo mezzo di distrazione e momento di spensieratezza per l’uomo.

A cura della dott.ssa Letizia D'Avino, Centro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli

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