Se il cucciolo mangia la cycas?

I semi e le foglie di questa pianta sono altamente tossici e se ingeriti compromettono la funzionalità del fegato fino a provocare il decesso. I rimedi del veterinario
Pianta di Cycas

Chi ha un cane in casa, soprattutto un cucciolo, sa che la tendenza a giocare si traduce nel masticare tutto ciò che è alla sua portata, compresi fiori, semi e foglie delle piante dei nostri giardini o dei nostri balconi. E siccome diverse specie arboree, presenti anche nelle nostre case, sono velenose, il rischio di avvelenamento, per i nostri amici pelosi, ignari del pericolo, è alto.

Circa un mese fa mi ha chiamato un mio cliente per dirmi che il suo cane vomitava ripetutamente nel corso della giornata. Mi stavo orientavo verso un banale disordine alimentare quando, sul finire della telefonata, il proprietario mi riferisce che l’animale aveva rosicchiato una piccola cycas presente nel suo giardino. Oscar, questo il nome di un cucciolone di Husky, aveva praticamente mangiato tutto ciò che fuoriusciva dal terreno di una pianta molto comune per i nostri giardini ma che pochi conoscono come specie particolarmente tossica sia per l’uomo che per i cani. Gli ho detto di precipitarsi in ambulatorio.

Chi di noi non ha sul proprio balcone o in giardino una cycas? Una pianta originaria dei paesi orientali (Cina, Giappone ed Indonesia) caratterizzata da foglie dalle punte acuminate (come faranno i nostri amici a quattro zampe a masticarla!) e da infiorescenze che spuntano dal centro del ciuffo di foglie e che producono semi carnosi di colore rosso. Sia le foglie sia i semi della cycas revoluta (questo il nome completo della pianta) sono fortemente velenosi, in particolare in questi ultimi le sostanze tossiche sono presenti in concentrazioni davvero elevate. Per questo anche solo una o due semi (a forma di noce) possono causare problemi molto gravi.

Nel cane, nel giro di qualche ora dall'ingestione della pianta, i composti tossici producono vomito e diarrea, sete intensa e abbondante salivazione. Dopo qualche giorno si manifesta l'azione tossica a livello di fegato, con notevoli danni anche su altre parti del corpo. Si manifestano, quindi, emorragie e sintomi neurologici, quali abbattimento e convulsioni indotti sia dalle tossine della pianta sia dal mal funzionamento del fegato (insufficienza epatica acuta). Questo avvelenamento può addirittura condurre l'animale a morte se non viene diagnosticato rapidamente sia per la celerità con cui le tossine della pianta producono i loro effetti, sia perché non esistono antidoti. Infatti, la terapia che va messa in atto è una terapia conservativa.

Se l'ingestione è avvenuta da pochissime ore è possibile indurre il vomito in modo da eliminare dal corpo la fonte tossica ed impedirne l’assorbimento. Se, invece, i sintomi sono già comparsi è possibile solo imbastire una terapia di supporto alle funzionalità del fegato che è l'organo maggiormente colpito. I gravi danni subiti, infatti, da tale organo conducono a morte la maggior parte dei cani avvelenati da cycas.

Secondo il centro anti veleni dell’ospedale Niguarda Cà Grande di Milano le esposizioni alla Cycas sono iniziate nel 2007 e da allora si sono verificati 16 casi di intossicazione da cycas in cani e sei hanno avuto esito mortale.

Attenzione, quindi alla “pianta killer” che diventa ancor più pericolosa se consideriamo che talvolta anche noi veterinari non siamo a conoscenza del suo reale potenziale tossico. Oscar ce l’ha fatta. Dopo una terapia aggressiva di supporto per il fegato e di depurazione per l’organismo ha pian piano recuperato la sua forma.

(A cura della dott.ssa Letizia D'AvinoCentro medico veterinario "Zoe", via Aldo Moro 75, Somma Vesuviana, Napoli)

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