Scuole senza riscaldamento?

Braccio di ferro tra enti locali e governo: per protestare contro i tagli previsti dalla Spending review, i presidenti delle Province minacciano di lasciare gli studenti al freddo. Le reazioni
scuola

Chi ancora si interrogava sull’utilità delle Province, in questi giorni ha ricevuto finalmente una risposta. A far luce nella fumosità di competenze di questi enti che oggi si pensa di accorpare e domani potrebbero sparire, è stato Antonio Saitta, nuovo presidente dell'Unione province d'Italia, che si è presentato al Paese protestando contro i tagli previsti dal governo con la Spending review. Senza timore ha lanciato il suo avvertimento: senza risposte, verrà tolto il riscaldamento alle scuole di competenza provinciale, che di conseguenza saranno costrette a chiudere e a lasciare a casa gli studenti.

Dovendo fare la voce grossa, Saitta ha dunque scelto l’argomento più esplosivo. La minaccia, tuttavia, non è piaciuta a nessuno. Non ai genitori, già costretti a rifornire i figli di carta igienica, libri ultracostosi e a pagare extra su extra nonostante la crisi. Non è piaciuta nemmeno ai presidi, che hanno affidato al presidente dell’Associazione italiana presidi il compito di esprimere il loro sdegno. «Fare dispetti e ritorsione porta solo ulteriori problemi e nessuna soluzione», ha dunque affermato Giorgio Rembado, sperando – ha aggiunto – che le parole di Saitta siano solo «una forma di pressione nell’ambito delle contrattazioni tra Stato e autonomie locali per quanto riguarda la distribuzione delle risorse. Altrimenti potrebbe apparire come una sorta di sabotaggio al servizio dell'istruzione. Ma a tutto c’è un limite, anche alle ritorsioni». Le Province, ha aggiunto Rembado, «non possono sottrarsi ai loro doveri e corrispondere al fabbisogno delle scuole non è una cosa facoltativa». Ciascuno, ha concluso il presidente dei presidi, deve assumersi le proprie responsabilità.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, che commentando le parole del portavoce dei presidenti delle Province ha detto: «Gli faccio i complimenti per il nuovo incarico e soprattutto gli auguro di avere un comportamento più consono all’istituzione che rappresenta».

Anche perché, a ben vedere, la mancanza di riscaldamento nelle aule scolastiche rischierebbe di diventare la classica goccia che fa traboccare un vaso di insoddisfazione e problemi: non dimentichiamo che le scuole italiane sono, in alta percentuale, insicure, la manutenzione è sempre più rara e i disagi in continuo aumento. Le provocazioni servono, a volte, ad evidenziare i problemi. Ma serve collaborazione, da parte di tutti.

 

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