Scuola, i minori di 14 anni possono tornare a casa da soli

È già in vigore la nuova normativa, auspicata dalla maggior parte delle forze politiche e dalle famiglie, inserita nel decreto fiscale della legge di stabilità.
Scuola

In tempi rapidi i due rami del Parlamento hanno approvato l’inserimento della norma nel decreto fiscale che consente ai minori sotto i 14 anni di poter uscire dagli istituti scolastici autonomamente, previa l’autorizzazione scritta e firmata da parte dei genitori o dei tutor. Il capo d’istituto e i docenti  vengono così esonerati dalla vigilanza dei ragazzi all’uscita da scuola e la responsabilità resta a carico dei genitori.

Molti dirigenti scolastici, in seguito alla sentenza della Cassazione del 23 maggio 2017, riguardo all’obbligo di vigilanza da parte delle istituzioni scolastiche durante l’uscita degli alunni, avevano invitato i genitori ad andare personalmente a prendere i loro figli a scuola, causando pesanti disagi nell’organizzazione familiare.

Venerdì 1 dicembre la notizia viene pubblicata sul sito del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca: “Le novità introdotte – sottolinea la ministra Valeria Fedeli – rappresentano un punto di equilibrio fondamentale tra diverse esigenze, tutte di grande rilievo e irrinunciabili, quali la tutela dell’incolumità delle e dei minori, il raggiungimento di gradi sempre maggiori della loro autonomia, le scelte educative delle famiglie e il ragionevole contenimento degli obblighi di vigilanza in capo al personale scolastico”.

La proposta di legge, che ha trovato subito ampi consensi trasversali, è partita da Flavia Malpezza del Pd, commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera. Sulla sua pagina Facebook ha dichiarato che è stata favorita “una scelta che si basa sul livello di responsabilità e di autonomia che i genitori decidono di attribuire ai propri figli. Viene colmato un vuoto normativo. Vengono sollevate le scuole dalle proprie responsabilità e si garantisce ai ragazzi una crescita autonoma e responsabile“.

Adesso spetta alle famiglie valutare il grado di autonomia dei propri figli, soprattutto coloro che frequentano la scuola secondaria di primo grado, tenendo conto anche della tipologia di percorso che essi compiranno da scuola per raggiungere le proprie case.

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