Scuola chiama scuola
Novanta scuole italiane gemellate con altrettante in paesi in via di sviluppo, nell’ambito della “Decade per una cultura della pace 2000-2010” proclamata dalle Nazioni Unite: è questa la proposta rivolta agli studenti delle elementari, medie e superiori che tramite le proprie scuole, possono collegarsi (per posta, e-mail, video-conferenze se possibile) con i ragazzi della scuola gemellata per scambiare la storia, la posizione geografica, i giochi, le fiabe, le feste e le usanze del proprio paese; ma anche per definire i modi e i termini dell’aiuto economico che la scuola italiana devolverà alla scuola in difficoltà. È previsto almeno un convegno all’anno in Italia con la partecipazione di tutte le scuole che hanno aderito al progetto. Laddove si riscontri che l’attuazione di un progetto abbia prodotto risultati significativi, vengono promosse visite culturali, della durata di una settimana, presso le scuole dei paesi in difficoltà. Per adesioni, rivolgersi presso la cattedra di Antropologia culturale, prof.ssa Gioia Di Cristofaro Longo, facoltà di Sociologia, via Salaria 103, Università La Sapienza- Roma. Tel. 06-49918351 Fax: 06-4404987 email: gioia. dicristofaro@uniroma1.it Le imprese di “Padre Barca” Il Time ha iscritto un francescano spagnolo tra gli eroi europei del 2003. Avvenire del 4 settembre ha riferito in dettaglio sulle attività di questo frate di Algesiras (sulla sponda meridionale della penisola iberica, appena a 14 chilometri dal Marocco), che dagli inizi degli anni Novanta fa accoglienza agli immigrati e ai profughi che si avventurano nello stretto di Gibilterra su pateras, imbarcazioni piccole e leggere. Di qui il suo nome, “Padre Pateras”, in italiano barca. Si tratta per lo più di marocchini e nigeriani – fra cui anche donne incinte -, che non di rado vengono affidati a “Padre Barca” dalle stesse forze militari e di polizia spagnole. C.R.