Scozia, una discoteca raccoglie il calore di chi balla

All'SWG3 di Glasgow è entrato in funzione un nuovo impianto di riscaldamento e raffrescamento che sfrutta il calore prodotto dalla gente
Discoteca Scozia

«E se stasera andassimo a ballare?» «Perché no, così aiutiamo a creare energia». Vi immaginate un normale dialogo fra amici come questo? Quasi impensabile… eppure in Scozia è pura realtà.

Siamo a Glasgow. L’SWG3 è uno dei locali notturni più frequentati della città con 250mila persone l’anno che lo raggiungono per concerti, dj set ed eventi di vario genere.

Da poco più di un mese è stato attivato un innovativo sistema in grado di recuperare il calore prodotto dalle persone che ballano e riutilizzarlo per raffrescare o riscaldare l’ambiente. Questa nuova impiantistica servirà a ridurre i consumi del locale contribuendo ad abbassare o azzerare le emissioni inquinanti.

Il nuovo sistema si chiama Bodyheat ed è stato realizzato dalla TownRock Energy, società di consulenza di Aberdeen – nel nord est della Scozia – specializzata nel settore dell’energia geotermica.

Come funziona l’impianto?

Mentre le persone ballano o si muovono all’interno del locale, generano energia termica che viene trasferita a un sistema di accumulo in una serie di lunghi serbatoi, posti fino a 150 metri di profondità. Il fluido caldo nei serbatoi viene utilizzato come “batteria termica” dalle pompe di calore che regolano la temperatura dell’aria nel locale, per riscaldarlo, rinfrescarlo o fornire acqua calda.

Un corpo umano quando comincia a muoversi e ballare può arrivare a produrre fino a 250 Watt di potenza. Se poi il ritmo è abbastanza movimentato grazie al dj che fa saltare su e giù le persone, allora la potenza può salire fino a 600 Watt.

Insomma, non solo si bruciano calorie ma si produce anche energia.

Secondo i proprietari del locale, il nuovo sistema permetterà di abbandonare gli impianti di riscaldamento a gas usati finora e di ridurre le emissioni inquinanti di anidride carbonica di circa 70 tonnellate all’anno.

Il progetto, costato circa 685mila euro, è stato finanziato attraverso alcuni bandi e con il sostegno del governo scozzese. Nel giro di cinque anni si riuscirà ad ammortizzare il costo dell’installazione.

L’obiettivo dei proprietari del locale è quello di raggiungere entro il 2025 la condizione di emissioni zero.

Speriamo che questo modello possa essere da esempio per altre discoteche o anche in altri ambiti. Se lo augurano i proprietari dell’SWG3

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