Scossa ai Castelli romani, paura ma niente danni

La terra ha tremato anche vicino Roma: la gente è scesa in strada, ma non ci sono stati problemi. Eseguiti controlli sul territorio e sul patrimonio architettonico della Capitale
marino

Lunedì 9 luglio, ore 17:13, i Castelli Romani e tutta la zona a sud-ovest di Roma si ritrovano catapultati nella paura: una scossa sismica! Nettissima e nitidissima: finestre, porte, bicchieri, bottiglie, trema tutto! Molti impietriti, si ancorano alla sedia. Altri, a Roma, in particolare nelle zone di Anagnina, Nomentana, San Giovanni, Fidene e Garbatella, si riversano in strada, velocemente, fuori da locali, negozi e uffici per mettersi al sicuro. Gente in strada anche sulla Casilina, all’altezza di Borgata Finocchio.

Numerose e immediate le segnalazioni ai vigili del fuoco, tempestati, letteralmente, di telefonate, anche perché, per diversi minuti dopo il sisma, sia i telefoni fissi sia i mobili non consentivano di chiamare altri numeri. Centinaia le chiamate anche ai vigili urbani e alle stazioni di polizia e carabinieri da parte di persone spaventate per l’accaduto. Avvertita tempestivamente la Presidente della Regione, Renata Polverini, mentre già le squadre del 115, quelle della protezione civile e della polizia municipale si attivavano, per effettuare le opportune verifiche su tutto il territorio interessato. I vigili del fuoco hanno persino sorvolato l’intera area con un elicottero.

Si saprà poco dopo che la scossa, di magnitudo 3.5, ha visto nei comuni di Monteporzio Catone, Colonna, Frascati e Montecompatri, quelli più vicini all’epicentro. Inoltre, secondo i rilievi dell’Istituto Nazionale di Geofisica, il sisma è stato localizzato ad una profondità di 10 chilometri. A questa prima scossa sarebbe, poi, seguita una sola replica, alle 18.17, di lieve entità, per nulla percepita dai residenti, con magnitudo 1.6.

Fortunatamente, dalle verifiche effettuate dalla sala situazione Italia del dipartimento della protezione civile, non sono risultati danni a cose o persone. Anche se il palesassimo "ho pauraaaaa!!!!!" è stato il tweet di un utente in diretta durante il terremoto, mentre a Monteporzio Catone alcuni raccontano: "sono caduti libri dalle mensole e si sono aperte le ante degli armadi". Anche a Grottaferrata e Ciampino il sisma è stato avvertito fortemente. Tra le persone, la considerazione più diffusa è stata: "Mamma mia, fa proprio un brutto effetto!".

Gli abitanti sanno che l’area dei Castelli romani è zona sismica, visti i vulcani, oggi spenti, che caratterizzano il territorio. Ma pur convivendo con questa consapevolezza, la mente di molti è corsa veloce all’Emilia Romagna. Altri temono l’inizio di uno sciame sismico simile a quello del 1981 che per giorni e giorni ha obbligato a dormire in macchina per paura. Anche se, in realtà, negli anni 1989-1990, si è potuta registrare l’ultima sequenza veramente importante per questa zona.

In effetti, il terremoto di ieri, hanno spiegato dall’Ingv, è stato provocato da deboli attività vulcaniche della struttura dei Colli Albani. La scossa è stata registrata a pochi chilometri a nord dei laghi dei Colli Albani, alle porte di Roma. Questa zona è spesso sede di terremoti di magnitudo moderata, generalmente inferiore a 5. Le attività sismiche dei Colli Albani sono dovute alle fasi ‘tardo-magmatiche’ del vulcano con movimenti via via più deboli. La sua attività è iniziata circa 500 mila anni fa.

A muoversi ieri è stata anche la Sovrintendenza dei Beni Culturali di Roma che ha previsto una ricognizione. Umberto Broccoli ha predisposto dei controlli sui monumenti della città, per sicurezza. Il monitoraggio ha riguardato in particolare l’area archeologica dei Fori, il Colosseo, la Domus Aurea e tutte le preesistenze archeologiche che presentano fragilità. Il sisma è stato anche avvertito nella residenza estiva del Papa, a Castel Gandolfo, dove in questo periodo alloggia Benedetto XVI, ma, fortunatamente, senza alcun tipo di danno, rassicura il portavoce della Santa Sede.
 

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