Sconti fiscali per famiglie

Aumentano le detrazioni per le famiglia con importi più alti per i figli a carico sia superiori che inferiori ai tre anni. Una proposta del Forum delle famiglie per l’abbattimento del cuneo fiscale. 60 euro ai lavoratori, 20 per un familiare a carico
Famiglia

Cosa bolle in pentole per le nostre famiglie? Oltre le detrazioni fiscali attese in busta paga per 10 milioni di lavoratori dipendenti, i famosi 80 euro al mese, il governo sta occupandosi della delega fiscale per i figli a carico. È probabile che a giugno il saldo tributario per chi ha figli a carico, siano essi naturali, riconosciuti, adottivi e affidati, sia positivo. Ci saranno, infatti, più detrazioni che il contribuente potrà scalare dal reddito maturato nel 2013. È un modesto segnale da apprezzare perché va nella direzione di una politica sociale che comincia a pensare alla famiglia. L’altro risvolto della medaglia è che per rifinanziare il taglio parziale dell’Imu sulla prima casa, i detentori di polizze vita potranno scaricare i premi in misura inferiore rispetto agli anni precedenti. La coperta è sempre corta e più di tanto non si può tirare. Aumentano, comunque, gli importi per le detrazioni familiari. 950 euro, prima erano 800, per ogni figlio a carico di età pari o superiore a tre anni. Per chi fosse inferiore ai tre anni la cifra da 900 euro sale a 1220. Alla fine dei conti, tra dare e avere, bisogna verificare se lo sconto è andato effettivamente in porto perché, naturalmente, dipende dal reddito di ciascun genitore beneficiario. Le detrazioni potrebbero anche azzerarsi del tutto.

La nozione di figli a carico è molto ampia. L’unica discriminante è il reddito che non deve essere superiore, per ogni figlio, a 2840,51 euro. Per il resto il figlio può essere maggiorenne o minorenne, residente in Italia o all’estero, convivere o no con la famiglia, può anche essere sposato con prole, sempre a carico è considerato. È sufficiente, però, che il figlio, anche a dicembre del 2013, abbia incassato 3 mila euro per non poter più essere considerato a carico. Complicate le norme per quanto riguarda le rendite catastali, la cedolare secca, gli immobili. Si rimanda ad un commercialista o alla guida al modello 730, appena uscita con Il Sole 24 ore.

Per quanto riguarda l’abbattimento del cuneo fiscale il Forum delle famiglie ha proposto al governo un serio e documentato studio per garantire la massima efficienza ai 10 miliardi messi in campo dal governo per le detrazioni da lavoro dipendente. Si basa sempre sullo stesso principio di considerare la differenza tra chi è single o chi ha una famiglia con figli a carico. A parità di reddito è ingiusto stabilire le stesse detrazioni fiscali uguali per tutti. «Sarà necessario ‒ propone il Forum ‒ affiancare al principio di equità verticale, nessuno discute sul criterio di favore per i redditi più bassi, il principio di equità orizzontale che tenga conto di quante persone vivono sul reddito del lavoratore». I così detti carichi familiari.

La proposta è semplice. Invece dei famosi 80 euro, anche se secondo l’Istat la cifra sarebbe inferiore, il Forum ha proposto di abbassare l’aumento medio in busta paga a 60 euro e aggiungere 20 euro in più per ogni familiare a carico. Si riconoscerebbero così, a parità di costi complessivi per lo Stato, il diverso peso dei carichi familiari, costantemente ignorati. Il governo, per ora, non ha fatto sua la proposta, ma speriamo rientri dalla finestra il principio, con il "quoziente familiare" o "fattore famiglia" che dir si voglia, che prenda finalmente in considerazione i figli a carico presenti in una famiglia.

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