Scienza e fede (Evangelii Gaudium 242-243)

Ogni forma di conoscenza coglie il reale da una prospettiva particolare, inerente al proprio metodo d'indagine. Ma la realtà, seppur studiata da punti di vista differenti, è pur sempre una e i saperi devono imparare a dialogare
Michelangelo

*242-243 – Scienza e fede

All’interno della riflessione sulla dimensione sociale dell’evangelizzazione troviamo un riferimento al rapporto tra fede e scienze naturali, che nella sua essenzialità, ribadisce la loro non contraddittorietà e rilancia la posizione dialogica annunciata e acquisita dalla Chiesa nel Concilio Vaticano II, e consolidata nella prassi fino ai nostri giorni.

Dinanzi a rigurgiti di posizioni assolutizzanti il sapere scientifico, la Evangelii Gaudium propone un cammino segnato dalla correttezza epistemologica in cui ogni forma di conoscenza (fede/teologia e scienze) coglie la realtà sotto una particolare prospettiva dovuta al proprio metodo attraverso il quale può conoscere soltanto un dato aspetto della realtà, quello a lei proprio. Ogni sapere ha perciò il diritto di procedere autonomamente nel proprio campo di ricerca e non vi è possibile contraddizione con altri saperi fino a quando si facciano affermazioni coerenti con il proprio metodo. I conflitti insorgono quando non si è rigorosamente fedeli alla propria metodologia.

Tuttavia le varie forme di conoscenza, anche se sono autonome a motivo del proprio metodo d'indagine, risultano tra loro complementari, data l'unicità della realtà che viene studiata da punti di vista diversi.

Il valore di un tale progetto dialogico a favore dell’evangelizzazione è testimoniato ai giorni nostri dal fatto che l'ampia specializzazione dei campi del sapere conduce a una sempre maggiore frammentazione della cultura, i cui diversi ambiti tendono a vivere indipendentemente gli uni dagli altri come in compartimenti-stagno. Il rischio di realizzare una cultura sempre più frammentata ci conduce di fatto alla negazione di una vera e autentica cultura umana, poiché l'unità della persona esige un'articolazione coerente delle "verità parziali" provenienti dai singoli saperi sull'unica realtà.

Sergio Rondinara
docente all’Istituto universitario Sophia

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