Sci: fine 2019 col sorriso per l’Italia
La caccia grossa di Dominik Paris
Una piccola amarezza conclusiva non può certo offuscare quanto di buono è stato fatto finora. Il risultato della combinata di ieri a Bormio (Sondrio) non ha infatti sorriso a Dominik Paris, giunto ventiseiesimo e sorpassato in testa alla classifica generale di Coppa del Mondo dal norvegese Aleksander Kilde, arrivato secondo. La vittoria è andata ad Alexis Pinturault che, con questo risultato, si candida prepotentemente come terzo incomodo nella lotta al successo finale. “Ero arrabbiato – ha confermato l’azzurro dopo la gara – più che altro per la mia sciata, un po’ anche per la tracciatura. Kilde non ha fatto errori, ma il podio era possibile”.
Le battute a vuoto fanno parte del gioco, ma la reazione stizzita dell’atleta meranese, classe 1989, evidenzia come quest’anno i suoi obiettivi siano massimi. Non potrebbe essere altrimenti, dati i risultati collezionati sinora. Proprio a Bormio, infatti, sono arrivate due strepitose vittorie in discesa libera che ne hanno certificato l’eccellente stato di forma: trionfi che, uniti a due secondi posti, consentono a Paris di detenere anche il comando anche della classifica di specialità. L’annata 2019-2020, per lui, potrebbe essere quella della consacrazione nell’Olimpo dello sci alpino, a corredo di una carriera che conta già due medaglie ai Mondiali, una Coppa del Mondo di Super G e 18 vittorie totali (di cui 14 in discesa).
Federica Brignone e Marta Bassino, sogno Gigante
In una stagione in cui Mikaela Shiffrin sembra fare uno sport a sé, Federica Brignone è a tutti gli effetti la prima delle umane. La ventottenne sciatrice milanese ha chiuso al tredicesimo posto lo slalom speciale di Lienz, ultima gara dell’anno solare. Il grande obiettivo dell’azzurra, però, è la Coppa di specialità in gigante: in testa alla classifica l’atleta italiana è al comando con 275 punti, quindi la Shiffrin è seconda a 254, mentre Marta Bassino chiude il podio provvisorio a quota 238.
Brignone e Bassino hanno portato a casa una vittoria a testa in stagione, con altri tre podi complessivi a corredo. Due per la prima, uno (il secondo posto ottenuto a Lienz un giorno fa), per la giovane cuneese classe 1996. Un bilancio eccellente, che evidenzia come l’Italia al momento sia al comando sia per numero di presenze sul podio (ben 13) che per vittorie complessive (al momento 5).
L’assolo di Sofia Goggia
Considerati i due successi di Paris e i trionfi di Brignone e Bassino, l’altra vittoria da sottolineare è quella ottenuta due settimane fa da Sofia Goggia a Sankt Moritz. Un successo di basilare importanza per la campionessa olimpica in carica di discesa libera, giunto dopo mesi assai difficili. Il 2019, infatti, è stato contrassegnato prima dalla ripresa da un infortunio (frattura del malleolo peroneale), poi da due incidenti: il primo lo scorso aprile, quando ha perso il controllo della sua auto finendo in un dirupo. Il secondo, per fortuna meno grave, lo scorso novembre.
Il trionfo che ha posto fine a un lungo periodo buio (settima vittoria in Coppa del Mondo per lei, l’unica nel 2019) è arrivato in maniera alquanto rocambolesca: nelle ultime fasi di gara, infatti, la sciatrice bergamasca aveva perso il bastoncino sinistro, rischiando la caduta ma riuscendo a recuperare quasi miracolosamente l’equilibrio. Una vittoria di buon auspicio per un 2020 in cui anche lei, come tutto lo sci azzurro, può recitare la parte del leone.