Scherma, Mondiali Paralimpici: è grande Italia
È super Italia ai campionati mondiali organizzati in casa, a Roma: gli azzurri onorano al meglio l’evento, raggiungendo quota 11 medaglie e mettendo in mostra tutti i talenti di un movimento in costante ascesa. Le dichiarazioni piene d’orgoglio di Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, fanno comprendere bene la portata dei risultati raggiunti dalla squadra azzurra: “è stato un Mondiale straordinario. La Federazione ci ha messo grande passione ed entusiasmo e sta raccogliendo i frutti di un lavoro serio e professionale. Abbiamo avuto conferme piacevolissime e ammirato grandi promesse per il futuro”.
Bebe Vio, già campionessa olimpica a Rio 2016, fa addirittura bis: la prima gioia è arrivata grazie all’oro conquistato nel fioretto individuale, categoria B. L’atleta nata a Venezia, classe 1997, ha fatto un percorso netto vincendo tutti gli incontri del proprio girone, superando poi dai quarti con punteggi netti la georgiana Irma Khetsuriani (15-5), la russa Irina Mishurova (15-1) e la connazionale Viktoria Boykova nella finalissima, imponendosi per 15 stoccate a 3. “Bebe Vio conferma di essere un talento straordinario e la punta di diamante di un movimento in grande condizione – ha ribadito un entusiasta Pancalli -, a un anno da Rio 2016 festeggiamo un’altra vittoria figlia della forza e della determinazione di una ragazza che non si ferma mai”. Bebe Vio, assieme a Loredana Trigilia e Andreea Mogos hanno poi conquistato anche il titolo a squadre, superando la solita Russia col punteggio di 45-23. Anche la squadra di sciabola maschile si è imposta nell’eterna sfida coi rivali russi, conquistando il metallo più prezioso in una finale molto combattuta e conclusa 45-40: Andrea Pellegrini, Alessio Sarri, Edoardo Giordan e Marco Cima sono gli alfieri del Dream Team tricolore salito sul tetto del Mondo.
“Bello – ha dichiarato Bebe Vio – siamo veramente felicissime, era il nostro sogno riuscire a vincere l’oro Mondiale: c’eravamo con la testa, la rabbia c’era tutta e abbiamo tirato come sapevamo fare”. “Siamo un gruppo, ho trovato delle compagne fantastiche – le fa eco la veterana Loredana Trigilia – il nostro punto forte è che siamo amiche, un gruppo vero, diamo il massimo”. Grande l’entusiasmo anche nella sciabola maschile: “aver vinto due ori e un argento fa sì che sia stato un Mondiale strepitoso. Siamo stati eccellenti – dichiara Alessio Sarri – miravamo tutti quanti a raggiungere questo risultato”. “Tanta emozione oggi, non era scontato il risultato finale. Ho visto tre leoni, questa squadra può togliersi grandissime soddisfazioni. “Siamo dei compagni, in pedana e nella vita – ribadisce Marco Cima – c’è stato un lavoro diverso, di gruppo. C’è grande affiatamento”. La grande prova delle squadre azzurre è completata dall’oro nel fioretto maschile, con Matteo Betti, Emanuele Lambertini, Marco Cima e Gabriele Leopizzi che, contro i soliti russi, si sono imposti 45-38.
Il Ministro dello Sport Luca Lotti sottolinea il successo di questi campionati mondiali, mettendo in evidenza come Roma2017 sia una vetrina importante anche per dimostrare che il nostro Paese è in grado di organizzare eventi sportivi di alto livello. “È una bella occasione per ribadire come la Federazione sia all’altezza di gestire un grande evento come questo. Continueremo a dare buoni, ottimi risultati: lo sport italiano può dare il massimo”. Un aspetto molto importante riguarda anche la fine della distinzione tra Sport olimpici e paralimpici: “spero che anche grazie al nostro lavoro questo gap si sia ridotto. Abbiamo investito tanto anche come governo – sottolinea Lotti – mettendo una misura che favorisce l’acquisto dei materiali, come carrozzine ed hand-bikes, per far sì che si possa invogliare tutti a fare sport”.
L’ultimo giorno di gare, ieri, è stato impreziosito dall’argento a squadre nella sciabola femminile, con Andreea Mogos, Loredana Trigilia, Rossella Pasquino e Marta Nocent che hanno ceduto in finale all’Ucraina. Senza dimenticarsi delle due medaglie di bronzo della spadista Consuelo Nora e del terzo posto di William Russo nella spada, palermitano e uno dei veterani della spedizione azzurra con i suoi 40 anni compiuti lo scorso aprile. Atleti speciali, le cui storie servono ogni giorno da esempio per abbattere muri, pregiudizi e discriminazioni.