Scatolette o dieta casalinga?

Non è semplice assicurare ai nostri beniamini tutti i giorni e più volte al giorno un pasto sano, vario, completo, ben bilanciato e contenerne anche il costo
gatto

Nel precedente articolo abbiamo sottolineato alcune nozioni fondamentali per orientarci nella scelta del cibo per i nostri beniamini. Sulla base di tali informazioni possiamo scegliere un cibo commerciale o una dieta casalinga sapendo che il cibo secco o le scatolette di marca (non quelle da supermercato) sono complete e bilanciate, sono meno deteriorabili e pronte all’uso immediatamente.

 

Mentre la dieta casalinga (non quella fatta di avanzi) è costituita da materie prime conosciute, priva di additivi e conservanti e più appetibile. D’altro canto per i cibi commerciali non sappiamo nulla delle materie prime utilizzate e l’etichetta con la specifica del contenuto di proteine o dei vari componenti non dice nulla sulla qualità degli stessi. Inoltre non è facile stabilire la validità di un prodotto senza essere a conoscenza dei criteri di fabbricazione adottati dall’azienda.

 

Riguardo alla dieta casalinga, invece, non è semplice assicurare tutti i giorni e più volte al giorno un pasto sano, vario, completo, ben bilanciato e contenerne anche il costo. Come si accennava nel precedente articolo, infatti, il gatto, per esempio, ha un aumentato bisogno di alcuni aminoacidi: taurina, arginina, metionina e cisteina, particolarmente presenti negli alimenti di origine animale, le cui carenze comportano problemi di vista, della funzionalità cardiaca, del sistema immunitario e nervoso, una scarsa crescita, dermatiti o alopecie.

 

Sempre nel gatto esistono carenze enzimatiche tra cui le amilasi salivari, intestinali, e pancreatiche nonché una ridotta attività delle disaccaridasi intestinali a testimonianza del fatto che nella dieta naturale di un gatto non sono presenti grandi quantità di cereali, che, al contrario, comportano anche una difficoltà nella digeribilità delle proteine, componente fondamentale della loro dieta. Accanto a queste e ad altre carenze enzimatiche bisogna poi ricordare che alcuni alimenti sono dannosi per la salute dei nostri animali: cipolla ed aglio, per esempio, dovrebbero essere sempre evitati poichè causano anemia emolitica, allo stesso modo anche omogeneizzati, uva, e uva sultanina, noci e noccioli, cioccolata, insaccati, lo xilitolo, il cavolo, l’avocado, l’alcol e il luppolo sono pericolosi sia per il cane che per il gatto.

 

Se da una parte, dunque, è difficile fidarsi di un prodotto finito (le crocchette o un patè umido) che non lascia intravedere nulla dell’alimento d’origine, dall’altra somministrare avanzi o un cibo non completo e bilanciato o non addizionato con gli elementi necessari ai nostri animali, è altrettanto dannoso.

 

Da quanto detto si evince che da ambo le parti ci sono pregi e difetti e che una risposta univoca non c’è. Ogni proprietario dovrebbe scegliere il giusto compromesso tra ciò che riteniamo “il meglio” per i nostri beniamini e lo stile di vita che conduciamo. Spesso quest’ultimo non ci lascia scelta e poiché gran parte dei dubbi sui cibi commerciali per i nostri amici riguarda anche gli alimenti destinati all’uomo, il buonsenso, l’informazione, il tempo a disposizione e nel caso dei cibi commerciali l’affidarsi alla visibilità delle ditte produttrici, resta l’unico modo per una scelta che sia la meno peggio sia che si tratti della nostra alimentazione sia dei cibi per i nostri amici a quattro zampe.

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