Sardegna al centro destra con trazione leghista
Christian Solinas, candidato del centro destra, è il nuovo presidente della Giunta regionale sarda. Ha sconfitto quello del centro sinistra, Massimo Zedda, terzo Francesco Desogus del Movimento 5 Stelle, sotto il 3 per cento gli altri 4 candidati.
Il candidato della coalizione di centrodestra ottiene il 47,79% dei voti e un distacco di 14 punti da quello del centrosinistra, Massimo Zedda che si ferma al 32,94%.
Il Movimento 5 Stelle arranca e, con Francesco Desogus, raccoglie l’11,18% dei consensi. Paolo Maninchedda del «Partito dei sardi» si attesta al 3,3%, Mauro Pili con «Sardi Liberi» al 2,3%. Delusione anche per «Autodeterminazione» e Andrea Murgia, sotto al 2%, e per l’esponente di «Sinistra sarda», Vindice Lecis (0,59%). Nessuna di queste formazioni avrà rappresentanza in Consiglio regionale.
Il Pd è il primo partito in Sardegna, seguito a ruota dalla Lega, male i pentastellati che, in meno di un anno, hanno ridotto notevolmente la loro forza elettorale.
Per il centro sinistra sardo determinante è stata l’affermazione personale notevole di Zedda (oltre 70mila i voti raccolti dalle sue liste), che è riuscita ad evitare una sconfitta peggiore, mentre la Lega cresce anche in Sardegna, se pur di poco rispetto alle politiche dello scorso anno, e ora è il primo partito del centro destra.
Sullo sfondo resta l’incredibile lentezza nello spoglio delle schede e nella diffusione dei dati: avviata alle 7 di mattina solo a tarda notte sono arrivati i risultati definitivi.
La presenza di oltre 1.400 candidati, di 24 liste e di 7 candidati alla guida della Regione, sono il segnale di una societàà sarda frammentata, nella quale non si riesce a fare sintesi di posizioni. La politica è per sua natura luogo nel quale si cerca di portare a sintesi idee, proposte, istanze che devono essere necessariamente portate ad un’idea comune.
Il momento che la Sardegna vive è difficile: occorre una politica forte, con un governo autorevole, capace di mettersi in dialogo con l’Esecutivo nazionale e con l’Unione Europea.
Per i sardi il tempo è più che mai tiranno, specie tra le fasce più deboli come i giovani, gli anziani e chi vive nelle zone interne, dove la carenza dei servizi e le infrastrutturazione creano disagi.
Il Presidente Solinas nel suo primo discorso ha confermato che la sua priorità sarà il lavoro. Se lo augurano tutti, specie i disoccupati cronici e i lavoratori in bilico per le difficoltàà delle aziende.
Intanto, il giorno dopo lo spoglio dei voti, martedì 26 febbraio, si svolge il primo vertice in Sardegna sulla vertenza latte: a Sassari incontro tra le parti, anche se la conciliazione non saràà delle più semplici, dato che le posizioni sembrano essere molto distanti e la tensione resta alta.
Da registrare a Nule, nel sassarese, l’ennesimo assalto ad una cisterna che trasportava latte: nelle campagne paese, sconosciuti, armati e incappucciati, hanno fermato il mezzo costringendo l’autista a uscire dall’abitacolo. Quindi, hanno dato fuoco al camion, per poi dileguarsi.
Non è un bel segnale per creare condizioni favorevoli alla discussione su una vertenza che tocca una buona fetta dell’economia isolana.