Sanremo: pagelle tecniche, semiserie e taglienti

Le valutazioni per tutti e 28 i cantanti in gara al Festival di Sanremo a cura di un'addetta ai lavori
Sanremo pagelle
I Cugini di campagna, tra i 28 artisti in gara, durante la loro esibizione con il brano "Lettera 22" (Foto Matteo rasero/LaPresse 09 Febbraio 2023)

Gusto anni ’90 per un festival pieno di canzoni che parlano di amori riconquistati, amori finiti, eppure con tutti questi giovani ci aspettavamo un po’ di temi sociali scottanti, di attualità scomode e verità rivoluzionarie. Che i boomers superospiti siano molto più rivoluzionari di questi giovani della generazione Z? Ma in effetti cosa c’è di più rivoluzionario dell’amore? In un festival pieno di parole quella più usata nelle 28 canzoni in gara è “male”, ben 65 volte come analizzato da una delle penne più illustri della Settimana Enigmistica, Stefano Bartezzaghi. E la parola più presente nei titoli è “due”, allora se di numeri si parla, di numeri parliamo!

Ecco a voi le pagelle tecniche, semiserie e taglienti quanto basta da parte di un’addetta ai lavori.

 

Paola e Chiara: talmente anni ’90 da aspettarsi che si materializzino sul palco improvvisamente gli 883 e Marco Columbro, sembra di essere al Festivalbar, Amadeus del resto c’è. Cantano Furore e lo fanno con un balletto forse troppo agé per approdare su tiktok , reggono, con una giusta quantità di stecche, ma era una delle reunion più attese dai millennials. VOTO 5.5

Mara Sattei: canta Duemila minuti gioca protetta da delle solide colonne della scrittura musicale: Damiano dei Maneskin, Brun e il fratello Thasup, che sanno confezionare brani vincenti. Ha una buona padronanza del suo strumento vocale, sa tenere un palcoscenico e le concediamo qualche imperfezione. VOTO 7

Rosa Chemical: Made in Italy con un dichiarato richiamo a Tu vuo’ fa l’americano, vuole fare il rivoluzionario, ma arriva tardi e non mantiene le promesse… e le polemiche. VOTO 4.5

Gianluca Grignani: ha appena iniziato a cantare Quando ti manca il fiato e blocca l’orchestra perchè non sente la sua voce e si guadagna un’acclamazione di pubblico con la frase «io sono diventato grande e la so gestire meglio» riferendosi alla reazione infelice di Blanco, se poi aggiungete la camicia con la scritta “NO WAR” (o alla guerra) e il regalo di fiori al pubblico, si è guadagnato tanti punti, quelli che gli spettavano di diritto da tanti anni. VOTO 8

Levante: canta Vivo e si sa che la seconda esibizione serve sempre per rifarsi, infatti dopo il primo ascolto deludente in cui la voce era sfibrata, stavolta non delude il suo up-tempo, che non la fa stare up in classifica ma sicuramente molto alta in radio. VOTO 6.5

Tananai: con Tango riserva a tutti una grande sorpresa dopo il deludente ultimo posto dello scorso anno, si fa trovare pronto ed elegante musicalmente e vocalmente. Lo studio paga sempre! Ballad godibile, sicuramente nella cinquina del podio. VOTO 8

Lazza: canta Cenere, di diritto nuovo tormentone tra i giovani, e ci ha fatto scoprire che oltre all’autotune anche i trapper hanno una mamma a cui portare i fiori in platea dopo l’esibizione. Deve imparare a gridare meno però perchè quando lo fa gli occhi sembrano uscirgli dalle orbite e continuando così anche le corde vocali uscirannoa breve. VOTO 6.5

Lda: figlio di D’Alessio canta Se poi domaniun mix che ammicca ad Umberto Tozzi, Ed Sheeran e i Bee Hive per rimanere nella quota anni ’90. Carino, pulito, ordinato, fin al limite della noia, certi giri armonici andrebbero banditi da Sanremo «oh oh dammi le mani ma so so solo se tu rimani», anche no. VOTO 5

Maneskin: potreste insegnare a Marco Mengoni come si vince l’Eurovision Song Contest… ah ma non sono in gara, dite? Ah Mengoni non ha ancora vinto? Ah, scusate! Comunque VOTO 10

Madame: canta Il bene nel male, il pezzo funziona e lei nonostante la giovane età ormai è un’artista formata e ha una grande capacità di dominare il palco e scrivere canzoni non scontate, è indubbio, ma per noi millenials e boomer quell’eccesso di autotune metallico dal vivo è… ansiogeno. VOTO 7

Paola Egonu: non è in gara ma dal pubblico le cantano “sei bellissima”: VOTO 10 al pubblico e a lei!

Ultimo: dato per favorito dai bookmakers… la domanda è, perchè poi? Sussurra le parole della sua canzone Alba per poi urlare calando tutte le linee del canto troppo acute e ingestibili per lui. Alla seconda esecuzione è capace di fare peggio della prima, cala e urla, urla e cala. È famosa la sua uscita furiosa dal palco dopo essere arrivato secondo nel 2019. Un po’ più di studio di tecnica vocale aiuterebbe ad acquisire sicurezza e a contenere la rabbia. VOTO 4.5

Elodie: quota rosa con direttrice d’orchestra che canta con lei la canzone Due, Funkettino in up-tempo che farà impazzire le radio per una artista che spopola per bellezza della voce e bellezza fisica, ma questa volta delude al secondo ascolto, sporca nei passaggi di registro e respiri forzati in mezzo alle parole che vengono staccate. Bisogna rimettersi sotto a studiare direi. VOTO 5.5

Mr Rain: con la canzone Supereroi scala la classifica inaspettatamente grazie forse alla quota coro dei bimbi del catechismo, perchè la canzone è palesemente un richiamo a Symbolum 77 “Tu sei la mia vita altro io non ho”, pulito, non eccelle ma non è male, già un successo in radio e sulle maggiori piattaforme. La sentiremo spesso insomma, chissà quando ce ne libereremo. VOTO 6.5

Giorgia: canta Parole dette male, per darle un voto bisogna fare una media tra un 10 alla carriera, un 9 all’esibizione da fuoriclasse ma un 5 alla canzone. Forse il problema è che ci aspettiamo sempre da lei una nuova Strano il mio destino? Generoso e lungo applauso del pubblico che la acclama come si fa con i grandi. Ha solo portato la canzone sbagliata e purtroppo e lo temevamo tutti. VOTO 8

Colla Zio: si divertono con Non mi va, un rap armonizzato un po’ indie pop per un annunciato tormentone; carini, hanno una loro identità musicale che si discosta dalla noia delle proposte giovanili di quest’anno con un’evoluzione melodica interessante. VOTO 6

Marco Mengonivincitore annunciato con Due vite e in testa a tutte le classifiche, la canzone non è tra le sue più belle ma sa raccontare mentre canta, ti sa rapire e ti costringe a fare silenzio intorno per guardarlo e ascoltarlo. Passaggi di registro perfetti e morbidi, qualche incertezza vocale dopo l’ultimo passaggio dalla voce di testa proprio a fine brano, ma niente di così tanto importante dopo un’esibizione del genere, standing ovation del pubblico che già fa i biglietti per l’Eurovision. VOTO 9

Colapesce e Dimartino: la loro Splash è la canzone di cui non sapevamo di avere bisogno, «ma io lavoro per non stare con te»: geniali nella semplicità che a tutti gli effetti li colloca vicini per costruzione dei brani a Battisti e Ivan Graziani, finiscono spalmati in terra per regalare punti a chi li ha in squadra al Fantasanremo. VOTO 8

Coma CoseL’addio racconta la rottura della loro storia d’amore anche se già hanno annunciato il matrimonio in conferenza stampa. La canzone non è male anche se un po’ insipida, ma il dubbio vero è che lei l’abbia lasciato per come lui canti! Perchè farsi fare le pulci invece che mettersi nelle mani di un maestro di canto prima di salire sul palco dell’Ariston e farsi trovare preparati? VOTO 5

Leo Gassmann: con Terzo cuore, una canzone di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, seconda salita sul palco decisamente migliore della prima, in cui sembrava cantare dal fondo dell’autobus di ritorno da una gita delle medie. Il nonno Vittorio non credo apprezzerebbe l’outfit canottiera bianca sul palco. Canzone radiofonica, non ce ne libereremo facilmente, lo so-oh-oh-oh. VOTO 6.5

Cugini di Campagna: cantano Lettera 22 che da annunciato ultimo posto sbaraglia la concorrenza dei giovani con le loro paillettes e la cura a base di Rappresentante di Lista che firmano la canzone. Come era stato per la partecipazione di Orietta Berti due anni fa, siamo pronti a vederli la prossima estate nel prossimo tormentone di Fedez? VOTO 6

Olly: un giovane con un pezzo tutto “tunz tunz”, autotune e ingenuità a gogo’. Null’altro da dichiarare. VOTO 3

Anna Oxa: Sali: una leonessa da palcoscenico che tende purtroppo all’autosabotaggio e gioca portando all’estremo le sonorità della propria voce come faceva un tempo ma finendo ora in urla e vibrati canini… peccato. Doveva essere un grande ritorno il suo. VOTO 5

Articolo 31: il cuore dei millennials batte forte perchè è una réunion tanto attesa per chi ha vissuto gli anni ’90, Un bel viaggio è una canzone matura e coerente con il loro stile in cui raccontano la loro solida amicizia che passa per una rottura e un dolore profondo e ora è ancora più forte. VOTO 8

Ariete: canta Mare di guai scritto con Calcutta e Dardust e si guadagnerà sicuramente la prossima colonna sonora del cornetto Algida, carina, sta al suo posto ma non sconvolge. VOTO 6.5

Sethu: canta Cause perse, che voglia dirci qualcosa con questo titolo? Giovane forse ancora troppo acerbo per stare su quel palco, un pop funk alla Blanco, augurandogli di non seguirne le ormeVOTO 3.5

Shari: canta Egoista, oddio canta, ci prova. Avrebbe avuto bisogno di una buona riabilitazione logopedica prima di salire su quel palco, voce sfibrata, non valutabile. VOTO 2

gIANMARIA: canta Mostro e anche questo titolo vorrà dirci qualcosa? Giovani davvero deludenti e difficili da valutare, non sono pronti, un azzardo metterli in gara con i big. VOTO 3 (d’incoraggiamento)

Modà: con Lasciami non deludono i loro fan, sono coerenti a loro stessi con un brano pop orecchiabile, in versione quasi Pooh, ma ne sono anche degnamente i successori. VOTO 6.5

Will: canta Stupido per completare l’infelice serie di titoli scelti dai giovani in gara, è un pop già sentito e purtroppo per lui banale che avrà un effetto lacrimoni sulle preadolescenti delle medie. L’autotune è ormai così abusato da aver anestetizzato le nostre orecchie. VOTO 3.

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