Sanità: ora si cambia

Il decreto del ministro Balduzzi introduce grosse novità su medici di famiglia, nomine di direttori e primari e sugli esami clinici. Si rettificano le norme su bollicine e gioco d'azzardo
medico salute

Dei 27 articoli inizialmente previsti nel Decreto salute proposto dal ministro Renato Balduzzi, ne sono rimasti solo 16: una “sforbiciata” che ha richiesto, da parte dei ministri, un confronto notturno di oltre sei ore. E se alla vigilia dell’approvazione lo slogan mediatico che andava per la maggiore (lanciato da imprenditori e politici) era “non tassate le bollicine”, vale a dire le bibite gassate e no, adesso quello proposto dal governo riguarda i medici di famiglia, i cui studi dovranno essere aperti “7 giorni su 7, 24 ore su 24”. In che modo? Questo, ha chiarito il ministro Balduzzi, è un compito che spetta alle regioni, che dovranno – “discrezionalmente” – ridisegnare l’assistenza primaria per i cittadini.
Ma cosa stabilisce in concreto il Decreto salute? Partiamo innanzi tutto da quanto è stato eliminato: non ci sarà più la tassa sulle bibite gassate (circa tre centesimi a bottiglia). Cancellati anche gli introiti previsti, circa 250 milioni di euro l’anno: fondi che, nelle intenzioni di Balduzzi, avrebbero dovuto finanziare il Programma sanitario nazionale  e i programmi riservati ai pazienti non autosufficienti (ora ogni riferimento è stato eliminato dal decreto), nonché l’assistenza alle persone affette da malattie croniche, rare e da dipendenza da gioco d’azzardo patologico.

Bibite alla frutta. Eliminata la tassa sulle bollicine, è stato introdotto l'obbligo per le bevande analcoliche alla frutta di contenere una quantità di succo naturale di frutta del venti e non più del dodici per cento.
Gioco d’azzardo. Sono state introdotte limitazioni nella pubblicità dei giochi che comportano vincite in denaro, dovranno essere rese note le probabilità di vincita esistenti e il rischio dipendenza che può scatenarsi. I minorenni non potranno accedere alle sale gioco. I nuovi centri gioco (e solo quelli) dovranno distare 200 metri (non più 500 come previsto inizialmente) da scuole, ospedali e luoghi di culto.

Medici di famiglia, pediatri e medicina difensiva. L’obiettivo del decreto è di decongestionare gli ospedali, per ridurre i costi e migliorare i servizi. Per farlo bisogna potenziare innanzi tutto l’assistenza territoriale. Ecco dunque che si punta alla creazione di studi medici associati che possano garantire, insieme alle altre strutture ambulatoriali del territorio e alle guardie mediche, cure gratuite ai pazienti 24 ore su 24. Per evitare inoltre la cosiddetta “medicina difensiva”, praticata dai medici per evitare responsabilità civili, che comporta la prescrizione di esami molto accurati e talvolta non necessari, si stabiliscono nuove modalità di valutazione dei medici: in pratica, in caso di indagini, si valuterà se «abbiano svolto la prestazione professionale secondo linee guida e buone pratiche elaborate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale». Si istituisce inoltre un fondo assicurativo, per far fronte ad eventuali cause da parte dei malati o dei loro congiunti.

Fumo. Resta il divieto di vendere (e non anche di dare, come invece precedentemente stabilito) prodotti da fumo ai minori di 18 anni (non più di 16 anni). Chi lo farà rischierà multe da 250 a mille euro. Sanzioni più dure (da 500 a duemila euro e la sospensione della licenza per tre mesi) in caso di reiterazione del reato.
Latte e pesce crudo. Nei luoghi di vendita dovranno essere affissi dei cartelli che illustrano i rischi derivanti dal consumo di latte e pesce crudo. Latte e creme non cotti sono inoltre vietati nelle mense, anche scolastiche. Per il settore veterinario previste multe per le regioni che non agiscono tempestivamente per contrastare malattie infettive del bestiame, fino alla nomina di commissari.

Intramoenia e nomina di direttori e primari. Dopo un regime provvisorio durato oltre dieci anni, si stabiliscono le nuove regole per le prestazioni mediche private a pagamento, eseguite però nelle strutture pubbliche. Oltre ad una riorganizzazione strutturale degli spazi (i medici potranno ricevere anche nei propri studi), si punta sulla trasparenza: l’attività svolta verrà messa in rete e si pagherà all'ospedale, per assicurare la tracciabilità dei pagamenti e controllare il numero delle prestazioni eseguite sia durante il lavoro ordinario che in regime di intramoenia. Una parte dei guadagni sarà destinata all’azienda sanitaria, per la copertura dei costi sostenuti.
Per la nomina dei direttori generali, invece, le regioni dovranno creare un apposito elenco di candidati, che dovranno dimostrare di avere i titoli e l’esperienza richiesta, che saranno selezionati da una commissione formata da esperti indipendenti. Bandi e concorsi dovranno essere adeguatamente pubblicizzati, come pure le nomine eseguite e i curricula dei prescelti. Per i primari, invece, la selezione sarà affidata a primari della stessa disciplina, ma di altre Asl, sorteggiati a livello nazionale.

Farmaci. I medicinali innovativi, rimborsabili dal servizio sanitario nazionale, dovranno essere messi a disposizione tempestivamente di tutte le strutture sanitarie regionali. Il prontuario farmaceutico sarà aggiornato, con l'introduzione dei nuovi medicinali e l'eliminazione di quelli ritenuti obsoleti. Ci saranno nuove norme di confezionamento per eliminare sprechi. L'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, assumerà le competenze attualmente riservate all'Istituto superiore di sanità, di occuparsi della sperimentazione clinica. Saranno invece semplificate le regole per l'autorizzazione dei farmaci omeopatici.

Edilizia ospedaliera. Vengono favorite le partecipazioni economiche dei privati, si prevede l'adeguamento alle norme antincendio degli ospedali, anche se per alcune strutture verranno semplificate. Infine, si facilita l'accesso alle risorse per trasferire i malati presenti negli ospedali psichiatrici.
Certificati medici. Per l'attività sportiva non professionale o amatoriale "verranno predisposte linee guida per idonee certificazioni mediche e l’effettuazione di controlli sanitari sui praticanti e per la dotazione, nonché l’impiego, da parte di società sportive professionistiche e dilettantistiche di defibrillatori semi-automatici e di altri eventuali dispositivi salvavita".

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