Sanatoria per i pensionati Inps
Nel corso degli anni 2000 e 2001 i pensionati Inps, che hanno usufruito di prestazioni assistenziali per le quali necessita non superare certi limiti di reddito, hanno ricevuto un modello con il quale dovevano dichiarare all’Istituto i loro redditi per il triennio 1996/1998. Al termine dell’operazione è risultato che poco più di 700 mila pensionati hanno riscosso somme in più del dovuto. Trattandosi di pensioni generalmente integrate al trattamento minimo i cui titolari dispongono di redditi bassi, la Legge Finanziaria per l’anno 2002 è intervenuta, sulla falsariga della finanziaria del 1996, prevedendo una sanatoria per l’abbuono del debito in tutto o in parte in base alla situazione economica dei pensionati. La norma prevede per tutti coloro che hanno riscosso indebitamente prestazioni pensionistiche a carico dell’Inps per periodi anteriori al 1° gennaio 2001, in possesso di un reddito personale, ai fini Irpef, non superiore a 16 milioni di lire per l’anno 2000, il condono totale del debito. Per coloro, invece, il cui reddito personale per l’anno 2000 è superiore ai 16 milioni, non si procede al recupero di un quarto dell’importo riscosso indebitamente. La legge prevede, altresì, che il recupero delle somme venga effettuato con trattenuta sulla pensione in misura non superiore ad un quinto dell’importo della medesima, ratealmente entro il limite delle ventiquattro mensilità. Il condono non si applica nel caso in cui viene riconosciuto il comportamento doloso del pensionato nel percepire indebitamente i trattamenti previdenziali. In questo caso il recupero delle somme si estende anche agli eredi in caso di decesso dell’interessato.