San Marino: antica Terra della Libertà
Dal mare si sale. Dolcemente. Lo stradone quasi infinito. Poi, improvvisamente, il suo ponte, bianchissimo si staglia nel cielo blu. E la bandiera, sempre bianca e blu, sventola, in alto, sul pennone. Sembra saper tradurre, in realtà, la scritta “Benvenuti nell’Antica Terra della Libertà”. Che il ponte reca. Storica sintesi e anteprima della Serenissima Repubblica di San Marino. E, poi, curvoni e tornanti. Tornanti e curvoni. Mentre, il Monte Titano, si avvicina. Minacciosamente. E la cima attende. In alto. Con il Borgo Maggiore e le sue bellezze uniche, Patrimonio dell’Umanità.
Qui, finalmente, panorami mozzafiato a 360 gradi, 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. Non c’è un momento migliore di un altro per deliziarsi con questa città. Romanticismo alla stato puro. Per tutte le età. D’inverno innevato. D’estate pieno di verde. Di giorno si può ammirare finanche al mare. Nel tardo pomeriggio posizione eccezionale per tramonti emozionanti. Di notte, in lontananza, non si fa fatica a pensare le piccole e traballanti luci come lucciole. Nel periodo natalizio, sembra di poter camminare in un presepe. Tutto il resto dell’anno si è catapultati nel medioevo. O nel paese delle favole. Se preferite.
L’intero Borgo Maggiore, solo pedonale, è protetto dal caos e dalle automobili dalla possente cinta muraria. Qui, tantissime viuzze, strette e ripide, dove perdersi. E dove far shopping. Anche perché tra i tantissimi negozi si possono incontrare prezzi a dir poco concorrenziali. Quindi, le torri. Guaita, Cesta e quella del Montale. Le “penne” simbolo del Titano, baluardi a difesa della libertà. Tra loro collegate da sentieri. In particolare, uno scatto da cartolina, nel passo delle streghe, tra la prima e la seconda torre, proprio nel punto più alto.
Da non perdere, poi, spettacolari nella loro unicità, il “Pianello”, ovvero Piazza della Libertà e il Palazzo Pubblico. In particolare, al secondo piano di questo palazzo, l’Aula del Consiglio. Qui, sulla parete in fondo, troneggia l’immagine di San Marino, circondato dalla sua gente, contadini, soldati, uomini dotti, donne e ragazzi che lo ascoltano. Il Santo li ammonisce: Relinquos vos liberos ab utroque nomine, ovvero “vi lascio liberi da ambedue gli uomini”, sottintendendo il Papa e l’Imperatore.
Quindi, in stile neoclassico la sua Basilica, anche nota come la Basilica del Santo. Dove all’interno si trovano le sue reliquie. Al di sotto dell’altare le ossa. A destra, in un monumento in marmo, la teca d’argento contenente la parte superiore del cranio. Quindi, la chiesetta di San Pietro. Dove sono scavate due nicchie che la tradizione popolare indica come letti. Quelli di San Marino appunto e San Leo. E alle quali i fedeli attribuiscono proprietà taumaturgiche.
Infine, a luglio, ogni anno, lo spettacolo nello spettacolo: San Marino, per tre giorni, si immerge nel passato e nella storia delle sue origini con le cosiddette Giornate Medievali. Tutta la città è attraversata da un’atmosfera sospesa e magica. Tra musiche, rievocazioni storiche, gare e sapori di una volta. Strade e vicoli del vecchio borgo si animano con la musica di flauti, gironde e tamburi e dalla rievocazione degli antichi mestieri.
Fino al gran finale con la Disfida del Tricorniolo. Una gara particolarissima di tiro con la balestra antica all’italiana. Una prova di abilità e prestigio. Una vera e propria sfida. Unica per la sua difficoltà in quanto il Tricorniolo, ovvero il bersaglio, è stato ideato e realizzato proprio dalla Federazione Balestrieri Sammarinesi in modo da rendere estremamente complicato far centro con la verretta, la freccia scoccata dalla balestra. Spettacolo per tutti, insomma. Tra l’altro, gratuito. Il che non fa male.