Salute soldi e persone
Il caso dei malati di reni e dei prodotti aproteici nel Lazio. Un caso di partecipazione che incide nelle scelte economiche.
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Ai malati con insufficienza renale grave occorre preservare la vita dei reni, rinviando il più possibile l’ingresso in dialisi. I medici prescrivono in questi casi una dieta ipoproteica, cioè un regime alimentare basato su un basso contenuto di proteine.
La sanità del Lazio finora è stata all’avanguardia in Italia, offrendo la copertura economica per l’acquisto di tali prodotti. Altre regioni non ne assicurano l’erogazione, oppure riescono a coprirla solo in minima parte. Il deficit sanitario del Lazio, che ha reso necessaria la nomina di un commissario straordinario per il piano di rientro del debito, non è stato ovviamente originato da tali interventi. Nei giorni convulsi della crisi politica di fine 2009 è intervenuto un decreto del commissario, che ha ritenuto di dover tagliare dal primo dicembre proprio i fondi necessari per questo servizio d’avanguardia.
La sanità del Lazio finora è stata all’avanguardia in Italia, offrendo la copertura economica per l’acquisto di tali prodotti. Altre regioni non ne assicurano l’erogazione, oppure riescono a coprirla solo in minima parte. Il deficit sanitario del Lazio, che ha reso necessaria la nomina di un commissario straordinario per il piano di rientro del debito, non è stato ovviamente originato da tali interventi. Nei giorni convulsi della crisi politica di fine 2009 è intervenuto un decreto del commissario, che ha ritenuto di dover tagliare dal primo dicembre proprio i fondi necessari per questo servizio d’avanguardia.
Le associazioni dei pazienti e Cittadinanza attiva hanno subito contestato la decisione. Sono state perciò proposte soluzioni alternative per evitare costi aggiuntivi alle famiglie e allo stesso servizio sanitario regionale, che dovrebbe affrontare spese maggiori provocate dall’aggravamento della salute dei pazienti. È in particolare ai soggetti più deboli che verrebbe negato l’accesso ai prodotti aproteici. Come hanno sottolineato congiuntamente in una lettera aperta il Tribunale per i diritto del malato e l’Associazione dei malati di reni: «Se costa molto di più un mese di terapia con la dialisi (oltre 2.500 euro) piuttosto che un mese di dieta aproteica (circa 200 euro), perché indurre i pazienti di fatto ad una dialisi precoce?».
Sono sorte così varie iniziative: tra queste una raccolta di firme e diverse petizioni a sostegno delle ragioni dei pazienti, sottolineando l’urgenza di intervenire sugli sprechi che rimangono ancora da eliminare nella sanità. Grazie a questo intervento è stato aperto un tavolo di lavoro che ha coinvolto gli assessori regionali alle politiche sociali e alla sanità, i nefrologi responsabili delle strutture pubbliche e dei policlinici universitari della Regione Lazio, la rappresentanza delle industrie farmaceutiche e le associazioni dei farmacisti. È così in via di elaborazione una delibera regionale in grado di recuperare i circa tre milioni di euro necessari all’acquisto degli alimenti ipoproteici destinati ai pazienti con insufficienza renale cronica.